"Piacenza in tavola", seconda rassegna organizzata da Coldiretti Piacenza e dalla confraternita "dei grass" al Caffè Ranuccio, nell’ambito dei venerdì piacentini, è stata coronata da un lusinghiero successo di pubblico. Non, intendiamoci bene, le folle lanciate al saccheggio, come si assiste purtroppo, a volte, in manifestazioni dove vengono offerti prodotti del territorio in assaggio, ma un pubblico attento, partecipe, desideroso di conoscere le tecniche di produzione e di lavorazione degli alimenti presentati e quindi una consapevole degustazione di cibi e vini "di nicchia", quelle "perle" del territorio piacentino che Coldiretti ed "i grass" hanno selezionato con un attento screening tra i piccoli produttori sparsi in tutta la provincia, che poi hanno partecipato direttamente alle serate.Nella prima serata in degustazione i salumi dell’azienda di Gianpaolo Morini di Godi, in abbinamento con il vino di Loschi Enrico di Bacedasco; nella seconda, il 26, assaggi delle specialità del consorzio Biopiace in particolare marmellate, biscotti, formaggi e grana padano Bio. La rassegna si è conclusa venerdì 3 luglio, con l’intervento di Fausto Borghi" su "olio e territorio". In particolare è stata illustrata la produzione 2008 in Val Tidone: circa 50 soci, 10.000 piante, 50 quintali di produzione, per una pianta che si sta diffondendo, dopo oltre un secolo di oblio, in microzone temperate delle nostre colline e che si abbina in modo egregio, come biglietto da visita, al vino.In assaggio anche il pane dell’azienda agricola di Alex Castignoli di Mezzano Scotti, un giovane che ha scelto coraggiosamente di operare in una zona svantaggiata, dando, con la panificazione, un interessante valore aggiunto alla sua produzione cerealicola; grano macinato a pietra, farina semintegrale, pane lievitato con "madre", cotto nel forno a legna e poi venduto a Bobbio o a Fiorenzuola sul mercato contadino. Il massimo della filiera corta per un pane dai gusti e profumi straordinari, che si conserva benissimo per diversi giorni. Vini dell’azienda Rocca di Castell’arquato serviti da Massimo Ghezzi di Fisar.Insomma il meglio di una filiera agricola "cortissima", tutta piacentina, che esprime prodotti del territorio, sani, genuini, di cui si conosce chiaramente l’origine e dove è lo stesso produttore a garantire ciò che produce, in prima persona. E per l’edizione del prossimo anno c’è da giurare che saranno presenti, grazie a Coldiretti ed "i grass", infaticabili Indiana Jones eno- gastronomici, altre "perle" semisconosciute del nostro territorio.