Il risultato del flusso esportativo per la nostra provincia è ancora più positivo se confrontato con quello delle province limitrofePiacenza, 1 luglio 2009 –Più 4,3% è la grandezza della variazione del valore delle merci esportate dalle ditte piacentine nel primo scorcio del 2009. I dati Istat infatti testimoniano di vendite sui mercati esteri per 585.309.686 euro, circa 24 milioni di euro in più di quanto era stato commerciato nei primi tre mesi del 2008.Non è successo lo stesso nelle province vicine. Per Parma, Reggio Emilia; Cremona e Lodi le esportazioni 2009 sono risultate di circa il 20% più basse di quelle rilevate fino a marzo 2008. Anche a Pavia il risultato è stato negativo pur fermandosi ad un meno 8%.Se invece si guarda al fronte import tutte le province hanno segnato una riduzione dei valori commercializzati. Piacenza mantiene una dimensione della variazione più limitata (-9,2%) mentre per le altre realtà territoriali si va ben oltre il 20% (per Cremona addirittura si arriva al -40,2%). Variazioni di questa dimensione sono probabilmente la manifestazione di un’attività produttiva che ha girato a ritmi decisamente ridimensionati rispetto al passato. Valore delle importazioni e delle esportazioni: confronto tra il primo trimestre 20008 ed il primo trimestre 2009 Importazioni Variaz. % Esportazioni Variaz. % 1° Trim 2008 1° Trim 2009 1° Trim 2008 1° Trim 2009 Piacenza 643.810.828 584.598.653 -9,2 561.009.810 585.309.686 4,3Parma 1.396.123.242 980.722.068 -29,8 1.159.872.177 893.506.293 -23,0Reggio Emilia 926.972.280 702.125.350 -24,3 2.195.131.698 1.655.007.629 -24,6Cremona 1.103.973.454 659.885.075 -40,2 707.571.174 547.413.377 -22,6Lodi 574.453.126 457.089.029 -20,4 397.288.831 291.395.771 -26,7Pavia 1.846.592.555 1.211.651.379 -34,4 815.030.970 749.796.297 -8,0Emilia Romagna 7.396.381.115 5.677.489.335 -23,2 11.753.781.739 9.049.301.487 -23,0Italia 94.514.519.140 73.475.435.243 -22,3 89.423.123.658 69.040.466.222 -22,8Fonte: Elaborazioni CCIAA Piacenza su dati Istat Il Paese verso il quale si è indirizzata la quota maggiore del nostro export è la Germania (63,601 milioni di euro), seguita dalla Francia (40 milioni di euro). Fin qui nulla di nuovo. Emerge invece visibilmente la novità rappresentata dal fatto che il terzo Paese nella graduatoria di quelli che hanno acquistato complessivamente prodotti per un valore maggiore è l’Iraq (38 milioni di euro) ed il quarto la Nigeria (quasi 34 milioni di euro). Nel primo trimestre del 2008 al terzo posto si era piazzata l’Austria e al quarto gli Stati Uniti d’America (oggi in quinta posizione). Sia in Iraq che in Nigeria questo risultato è dovuto esclusivamente alla vendita di macchine per impieghi generali e speciali.Se nel periodo in esame l’export piacentino è cresciuto, questo si deve alle vendite messe a segno in Asia (ed in particolare nel Medio Oriente) che hanno segnato un +26,4% e a quelle in Africa (+75,5%).Nell’Europa a 27 il segno della variazione è negativo (-2,5%). Buoni incrementi hanno registrato però i flussi sia verso la Polonia (+45,4%) che verso la Repubblica Ceca (+37,1%) mentre un arresto si è evidenziato per la Romania (-63,9%).Il valore più ampio dell’export è associato alla categoria Macchine ed apparecchi (257,206 milioni di euro), seguito da quello del raggruppamento Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (111,430 milioni di euro). Mentre per il primo gruppo tra gennaio e marzo 2009 le vendite hanno superato del 17,1% quelle convalidate nel primo trimestre 2008, per il secondo gruppo la variazione è stata del -8,7%. E’ cresciuta leggermente la vendita dei prodotti alimentari (+1,9%) che arriva a 23,245 milioni di euro. Circa la metà di questo valore è associato all’export di frutta e ortaggi lavorati e conservati che peraltro tra il 2008 ed il 2009 ha segnato un +14,73%.Guardando invece all’import –che raggiunge a Piacenza i 584,598 milioni di euro- ed in particolare ai Paesi da cui acquistiamo merci, resta stabilmente al primo posto la Francia da cui sono arrivati prodotti per 117,609 milioni di euro (-16,6% sul primo trimestre 2008) mentre al secondo posto si colloca la Cina (che era al quarto posto un anno fa). Più 38,1% è l’entità della variazione registrata nel valore delle merci in arrivo da questo Paese.Sono scesi così rispettivamente al terzo e al quarto posto la Germania e il Giappone.Quasi il 60% dei prodotti che acquistiamo in Francia è ascritto alla voce autoveicoli mentre per la Cina vi è una certa diversificazione: schede e componenti elettronici, mobili, tubi, apparecchi per illuminazione e macchine di impiego generale rappresentano le sue voci più importanti.Principali prodotti importati dalla CinaCINA CI261-Componenti elettronici e schede elettroniche 17.937.352 23,8CM310-Mobili 11.907.373 15,8CH242-Tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio 5.358.804 7,1CJ274-Apparecchiature per illuminazione 4.937.153 6,6CK281-Macchine di impiego generale 3.935.552 5,2Somma primi prodotti 44.076.234 58,5Totale Import dalla Cina 75.344.636 100,0Peso % della Cina sul Totale Import Piacentino 12,9Fonte: Elaborazioni CCIAA Piacenza su dati Istat La quota più elevata all’interno del nostro import è connessa con i Mezzi di trasporto (150,838 milioni di euro) cui fanno seguito i Metalli di base e prodotti in metallo (89,515 milioni di euro).Fortemente in calo è stato l’acquisto di prodotti alimentari (-52,8%). Se essi rappresentavano la terza voce dell’import piacentino nel primo trimestre 2008, a fine marzo la somma degli acquisti di questo settore era passata al sesto posto. Carne e prodotti conservati a base di carne hanno rappresentato il 57% degli alimentari acquistati oltre confine (21 milioni di euro). Pesce, crostacei e molluschi invece hanno pesato sulle spese per circa 9 milioni di euro.