Forno crematorio a nord del cimitero, Lega sul piede di guerra

"Apprendiamo dai giornali che Arpa ha dato il via libera al forno crematorio, che sarà realizzato a nord del cimitero urbano. Ancora una volta constatiamo che l’amministrazione comunale non solo non ha minimamente ascoltato il parere dei cittadini, ma è stata sorda alle diffuse proteste e prosegue sulla sua strada nonostante le ripetute denunce ed esposti presentati". A parlare è GianMarco Maffini, referente del comitato Il Capitolo, che annuncia una petizione volta a raccogliere firme per valutare azioni legali davanti all’autorità competente, contro il provvedimento autorizzativo del forno. Nello stesso tempo la petizione chiederà al Comune la revoca – in via di autotutela (la responsabilità è del sindaco, Roberto Reggi) – del provvedimento che ha autorizzato la messa in opera e la localizzazione nel quartiere Capitolo della struttura.  Sul tema il deputato del Carroccio, Massimo Polledri presenterà a giorni un atto di sindacato ispettivo in parlamento per meglio comprendere perché l’Arpa abbia tenuto conto di due soli fattori inquinanti (l’inceneritore di Tecnoborgo e il forno che deve ancora essere realizzato) e non abbia considerato le emissioni provenienti da Safta, autostrada A21, centrale Enel e depuratore. "Vogliamo vederci chiaro – specifica Polledri – le scelte calate dall’alto non ci sono mai piaciute. Meraviglia, poi, come l’Arpa abbia potuto dare parere positivo all’ennesima struttura inquinante".  Analoga interrogazione la presenterà a Bologna il prossimo consigliere regionale Luigi Fogliazza (che dal 30 giugno subentrerà a Maurizio Parma) come primo atto presentato nel suo nuovo incarico istituzionale.   "L’Arpa – spiega Fogliazza –  in quanto organismo regionale dovrà renderci conto delle analisi effettuate. Ricordo che tra i suoi compiti istituzionali figura il controllo e la vigilanza del territorio e delle attività antropiche. Vogliamo capire se in questo caso sono state considerate tutte le attività antropiche sensibili per quel che riguarda l’inquinamento".  "La zona è satura – incalza Maffini – i nostri polmoni sono accerchiati da ciminiere e strisce d’asfalto percorse dai mezzi pesanti. E per il Comune la nostra area sarebbe in grado di ospitare anche il forno crematorio. Ci sorprende come Arpa possa dare il suo assenso".  La contestazione è anche sul metodo decisionale adottato. "Non siamo mai stati interpellati – spiega il referente del comitato -. Mai un’assemblea pubblica, un incontro. Quando l’assessore competente si è presentata in consiglio di circoscrizione ci ha portato il progetto definitivo senza porsi il problema di un nostro eventuale dissenso. Questo è un atteggiamento da regime più che da democrazia. Quello del forno crematorio è l’ennesimo atto di una giunta che non riesce più a incontrare il consenso dei cittadini".  

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