208 verifiche fiscali, 1.120 ispezioni nei pubblici esercizi finalizzate al riscontro del corretto rilascio degli scontrini, 620 controlli stradali. Sono alcuni dati del bilancio operativo della Guardia di finanza di Piacenza nei primi cinque mesi del 2009. Bilancio che è stato presentato questa mattina in occasione del 235° anniversario della fondazione delle Fiamme Gialle.Per quanto riguarda le verifiche fiscali è stata accertata un’evasione per complessivi 12 milioni di euro, e ammontano ad oltre 4 milioni di euro i verbali in materia di Iva. Dieci sono stati gli evasori totali scovati dalla Guardia di Finanza, che ha denunciato all’autorità giudiziaria 31 soggetti per reati tributari e frodi fiscali, il 63 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.Ecco il comunicato ufficiale della Guardia di Finanza per il 235° anniversario della fondazione del Corpo:Come nel 2008, anche quest’anno, nell’ottica di contenere significativamente le spese, il 235° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza viene celebrato, in ambito regionale, oggi 26 giugno in Piazza San Francesco a Bologna. L’occasione e’ comunque propizia per tracciare le linee sulle quali si sta sviluppando quest’anno, anche nel piacentino, l’azione della Guardia di Finanza.Il Corpo, in linea con le priorità individuate nella direttiva generale emanata dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, sta indirizzando la propria attività lungo 3 direttrici strategiche principali: * il contrasto all’elusione e all’evasione fiscale, in ogni sua manifestazione;* il contrasto a tutte le forme di criminalità economica e finanziaria che danneggiano l’economia e minano la sana concorrenza tra imprese, quali le frodi nella percezione di contribuzioni pubbliche, il riciclaggio, la contraffazione e la sicurezza dei prodotti; * il controllo economico del territorio. Contrasto all’elusione e all’evasione fiscaleL’azione di contrasto all’elusione e all’evasione fiscale, finalizzata al recupero della base imponibile non dichiarata e dell’imposta sottratta, è caratterizzata dalla sistematicità ed incisività degli interventi, i quali sono mirati contro i fenomeni maggiormente rilevanti, anche a mezzo della cooperazione e dello scambio informativo tra i soggetti istituzionalmente coinvolti a livello centrale e locale. Ciò implica un ulteriore affinamento delle metodologie di selezione e controllo dei contribuenti, attraverso l’adozione di una serie di innovative misure organizzative. A causa della crisi economica che incombe anche sul nostro Paese, i risultati conseguiti rivelano aspetti di particolare interesse. Se da un lato l’ammontare complessivo della base imponibile sottratta a tassazione regredisce, dall’altro si denota una lievitazione esponenziale dei comportamenti fraudolenti di rilevanza penale. A testimonianza di quanto affermato, è emblematico l’incremento delle deleghe d’indagine pervenute dalla Magistratura: nei primi 5 mesi del 2009, rispetto al 2^ semestre del 2008, si rileva un aumento del 140%.Difatti, nelle 208 verifiche fiscali concluse al 31 maggio u.s., la Guardia di Finanza di Piacenza ha: * scoperto basi imponibili non dichiarate al fisco per circa 12 milioni di euro, nonché verbalizzazioni elevate in materia di IVA dovuta e/o non versata, che hanno raggiunto un ammontare di 4,3 milioni di euro; * individuato 10 evasori totali – ossia vere e proprie microimprese completamente sconosciute al fisco – e 22 tra lavoratori irregolari e completamente "in nero"; * denunciato all’autorità giudiziaria 31 soggetti per reati tributari e frodi fiscali (il 63% in più rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente), di cui uno in stato di arresto. In particolare un duro colpo è stato recentemente assestato ad un amministratore di una società immobiliare, che è finito in carcere. Questi, per cancellare le proprie tracce al fisco, aveva escogitato il fallimento dell’impresa artefice di vendite ed operazioni "in nero". Ma nonostante la chiusura, le fiamme gialle, dopo un lungo lavoro di ricostruzione del reale volume degli affari, gli hanno contestato oltre 3 milioni di euro di imponibile sottratto all’erario.Nell’ambito dei tradizionali controlli strumentali, sono state effettuate 1120 ispezioni finalizzate al riscontro del corretto rilascio degli scontrini e delle ricevute fiscali (le mancate emissioni da parte degli esercenti sono risultate 220 pari al 19,6%) e 620 controlli su strada ai documenti di accompagnamento dei beni viaggianti. Nei primi 5 mesi dell’anno sono state altresì avanzate alla Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate n. 2 proposte di sospensione di altrettante licenze nei confronti di quei soggetti che hanno collezionato quattro verbali, in tempi diversi, per mancata emissione dello scontrino fiscale nell’ultimo quinquennio.Molto intensa, altresì, è stata l’azione di contrasto ai fenomeni di evasione fiscale internazionale, ossia a tutte quelle forme di utilizzo strumentale dei meccanismi di pianificazione fiscale che mirano esclusivamente all’ottenimento di indebiti risparmi d’imposta. in questo settore, la guardia di finanza vanta una consolidata esperienza che consente alle unità operative d’intervenire, con incisività, soprattutto sui fittizi trasferimenti all’estero della residenza fiscale e sull’occultamento delle attività d’impresa condotte, nel territorio nazionale, da stabili organizzazioni di società estere.Contrasto alla criminalità economica e finanziariaPassando al secondo degli assi portanti della manovra, la prima notazione va riservata al comparto della tutela della spesa pubblica. In questo delicato contesto, le fiamme gialle piacentine hanno ulteriormente innalzato il livello di pressione operativa contro le frodi finalizzate all’indebita percezione di contributi e finanziamenti pubblici allo sviluppo, sia di origine nazionale che comunitaria. parallelamente, è stata intensificata la lotta agli sprechi ed alle inefficienze, con particolare riferimento al settore della spesa sanitaria e all’erogazione di prestazioni sociali agevolate a favore delle fasce più deboli della collettività. Nel comparto delle prestazioni sociali agevolate sono stati effettuati 31 controlli che hanno portato alla denunzia, per reati contro la pubblica amministrazione, di 4 persone per autocertificazioni mendaci utilizzate per ottenere contributi per il pagamento dell’affitto dell’abitazione. Nell’ambito dell’attività di contrasto alle frodi nel settore petrolifero, le fiamme gialle piacentine hanno individuato un’associazione a delinquere tesa alla introduzione ed alla successiva vendita di un’ingente quantità di oli lubrificanti di verosimile provenienza comunitaria in totale evasione dell’imposta di consumo. Trattasi, in particolare, di un’imposizione cosiddetta "sui consumi" vigente solo in Italia ed in pochi altri Paesi membri dell’Unione Europea, la quale, seppur assai meno notoria dei più comuni tributi indiretti come l’IVA, è corrisposta dal consumatore finale ogni qualvolta questi si approvvigioni di prodotti idonei a ridurre od eliminare l’attrito generato da parti meccaniche in movimento, presupposto ritrovabile in una miriade di impieghi industriali e non solo: basti pensare alla più comune operazione di sostituzione dell’olio motore nella quale ciascun automobilista si può imbattere. Lo stesso tributo è generalmente "impercettibile" al consumatore finale perché spesso già inglobato nel costo del bene senza Iva, ma il suo valore non è affatto trascurabile se si considera che l’aliquota d’imposta è attualmente stabilita in euro 0,843 al chilogrammo. L’indagine ha consentito di smantellare una vera e propria associazione criminale nonché di sequestrare un intero opificio a Castel San Giovanni, costituito da impianti e macchinari di varia natura ed oltre 700 quintali di prodotti lubrificanti destinati ad essere ceduti in totale evasione d’imposta. La sicurezza economica ed il controllo del territorio sono stati rafforzati potenziando qualitativamente e quantitativamente l’azione di prevenzione e repressione dei fenomeni illeciti, con particolare riferimento alle attività di salvaguardia del corretto funzionamento del mercato dei capitali e del risparmio, di controllo del rispetto delle regole della concorrenza a tutela dei consumatori e del sistema produttivo, nonché sviluppando sinergie con gli altri soggetti che agiscono nel comparto dell’ordine pubblico e della sicurezza.Il Decreto Legge n. 112 del 25 giugno 2008 convertito nella Legge 6 agosto 2008 n. 133, ha previsto l’esecuzione, per il triennio 2009-2011, di un piano straordinario di controlli per l’accertamento sintetico del reddito delle persone fisiche. L’obiettivo è quello di "sfruttare al massimo le potenzialità" del metodo sintetico di accertamento per la prevenzione e la repressione dell’evasione alle imposte sui redditi. In tale contesto tutti i reparti della Guardia di finanza hanno rafforzato le attività di controllo economico del territorio: durante gli ordinari servizi d’istituto di perlustrazione terrestre ed a mare nonché nel corso dei controlli fiscali, le pattuglie effettueranno il rilevamento sistematico della proprietà, del possesso, della disponibilità di fatto o dell’utilizzo a qualsiasi scopo di beni espressivi di alto tenore di vita, i quali confluiranno in un nuovo canale di comunicazione telematica denominato "C.E.TE. – Controllo Economico del Territorio". Attraverso l’incrocio dei dati rilevati con quelli contenuti nell’Anagrafe Tributaria, sarà possibile individuare ed estrapolare quei soggetti che presentano significative incongruenze tra i redditi consumati e investiti rispetto a quelli dichiarati.L’attività di contrasto al riciclaggio, all’usura e alla circolazione illecita di capitali rappresenta uno dei compiti primari assegnati alla Guardia di Finanza in quanto si tratta di fenomeni illeciti che penetrano l’economia incidendo negativamente sulla correttezza dei rapporti economici e finanziari e danneggiando, così, sia gli interessi pubblici che i diritti individuali.La crisi economico-finanziaria che ha investito tutti i settori produttivi ha determinato, tra l’altro, l’aumento delle difficoltà di accesso al credito per le piccole e medie imprese. Ciò ha indotto la Guardia di Finanza ad elevare il livello di attenzione nel particolare comparto. I principali dispositivi impiegati dal Corpo nell’azione contrasto alle particolari forme di criminalità che si insinuano nel tessuto economico-finanziario sono costituiti : * dalle ispezioni agli intermediari finanziari non abilitati; * dagli approfondimenti delle segnalazioni sospette trasmesse dall’Unita’ di Informazione Finanziaria [U.I.F.] istituita presso la Banca d’Italia. Nel corso dei primi cinque mesi del corrente anno si è confermato il trend dell’importo di denaro trasferito in violazione ai divieti contemplati dalla legge antiriciclaggio (Decreto Legislativo n. 231 del 21 novembre 2007). Nel periodo risultano verbalizzate 9 persone a fronte di 9 trasferimenti per importi complessivamente trasferiti pari a € 2.276.000. Concorso alla sicurezza del paeseNel settore del contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, anche grazie all’assiduo controllo operato dalle due unità cinofile antidroga in forza alle fiamme gialle di piacenza, si e’ registrato l’arresto di una persona, la denuncia all’Autorità giudiziaria di un’altra persona, la segnalazione alla Prefettura di 12 cittadini nonché il rinvenimento e sequestro di 54 gr. di hashish e 4 gr. di cocaina.Nel settore della polizia giudiziaria anche nel 2009 è proseguita intensa l’attività delle fiamme gialle piacentine con importanti attività investigative svolte sotto la direzione delle competenti autorità giudiziarie. Si va dal settore dei reati contro la pubblica amministrazione e la fede pubblica, alla violazione delle leggi sulla pubblica sicurezza in materia di immigrazione. Le persone complessivamente denunciate alla magistratura sono state 53, delle quali 4 tratte in arresto.Particolarmente alta è la guardia nei confronti di preoccupanti fenomeni delittuosi di corruzione e concussione posti in essere da dipendenti pubblici. Nell’articolata indagine che ha portato di recente all’arresto di due pubblici funzionari, l’attenzione delle fiamme gialle, come evidenziato dal Procuratore della Repubblica dr. Lucio Bardi, è stata rivolta specialmente ai risvolti economici delle condotte criminose, che ha consentito di sottoporre a sequestro conti correnti e titoli per circa un milione di euro.