Mancano pochissimi giorni, ma a rivoluzione promossa da Auchan con il sostegno del WWF è già iniziata. Dal primo luglio, con sei mesi d’anticipo rispetto a un dettato legislativo alquanto lacunoso, il sacchetto in polietilene uscirà definitivamente di scena (salvo code di scorte) dai 51 ipermercati Auchan dislocati in 11 regioni italiane.Con questa operazione verranno complessivamente verranno risparmiati ogni anno 30 milioni di sacchetti in plastica riciclata al 40% e 180 milioni di sacchetti in polietilene, quantitativi di plastica destinati ad inquinare la terra nelle discariche, le acque dei fiumi e dei mari con conseguenze devastanti. Si eviterà così un"deserto di plastica" di 45mila km quadrati, pari a due volte la superficie della Toscana.Difficile pensare di poter prorogare il problema. Altrettanto difficile pensare di attendere i tempi dilatati della burocrazia. Molto meglio affrontare il problema subito e in modo radicale e possibilmente con un partner scientifico in grado di promuovere un’azione rapida ed efficace ma non per questo priva di contesto. Auchan ha quindi siglato un protocollo di intesa con il WWF, che sostiene il processo di sostituzione dei sacchetti di plastica in favore delle shopping bag riutilizzabili, e ora è pronta all’azione: il primo luglio la "strategia rifiuti zero" diventa concretezza. I consumatori degli ipermercati Auchan, infatti, avranno a disposizione la robusta shopping bag "per la vita", che Auchan rimborserà gratuitamente in caso di rottura. Inoltre, Auchan offrirà ai suoi clienti altre tre valide eco-alternative: il sacchetto in biotech riciclabile al 100%, il sacchetto di carta e la ecobox in cartone. "Con questa azione", spiega Anna Tuteur responsabile Relazioni Esterne e Affari Istituzionali di Auchan SpA , "non vogliamo demonizzare le materie plastiche. Anche perché se così fosse non risolveremmo certo il problema eliminando il sacchetto alle casse. Siamo fermamente convinti che il problema sia a monte del sacchetto e risieda in una consolidata cultura dell’usa e getta che l’ambiente non può più sopportare. Per questo noi con le nostre eco-alternative vogliamo educare il cittadino ad un uso consapevole e ripetuto nel tempo dei materiali. Perché è il nostro comportamento che fa e farà sempre di più la differenza, non certo i buonismi. A tal proposito noi abbiamo accompagnato la nostra azione con un ulteriore "gesto simbolico" di grande impatto. Abbiamo rinunciato a "firmare" le eco-alternative con il nostro marchio: al suo posto, i nostri consumatori troveranno ad esempio sulle borse cabas soltanto il WWF, a testimonianza del suo sostegno nella promozione questa nostra iniziativa. Abbiamo inoltre rinunciato – in un momento economico sicuramente non facile – ai margini, in quanto ogni soluzione di fatto viene venduta ad un prezzo che si limita a coprire i costi.""Il consumo in Europa è stimato in circa 100 miliardi di buste di plastica all’anno, con conseguente consumo di petrolio dell’ordine di 700.000 tonnellate l’anno e l’emissione di circa 1,4 milioni di tonnellate di CO2. Si disperderebbe nell’ambiente, ogni anno, circa 1 milione di tonnellate di plastica – dichiara il WWF Italia – Sono dati allarmanti per la tutela dell’ambiente e, per questo, il WWF chiede che l’Italia acceleri al più presto l’adozione dei decreti attuativi per accogliere definitivamente la Direttiva Europea che ne prevede la progressiva eliminazione. Le azioni di aziende private come Auchan che ne anticipano l’adozione, promuovendo presso milioni di clienti stili di vita e abitudini di consumo più sostenibili, sono uno stimolo e l’esempio di quanto dire "addio" al famigerato sacchetto sia possibile".