Giovanni Falcone, padre di Angelo detenuto in India da diverso tempo, nonostante le rassicurazioni ricevute dal Ministro degli esteri Franco Frattini, ha deciso di proseguire lo sciopero della fame che và avanti ormai da 16 giorni. Falcone ha precisato che continuerà nel suo segno di protesta finchè non verrà ascoltato nelle sedi opportune per esporre la situazione di suo figlio e degli altri italiani detenuti all’estero.Ecco il comunicato:Giovanni Falcone papà di Angelo detenuto in India http://giovannifalcone.blogspot.com Ieri sono stato contattato telefonicamente dall’On. Zamparutti Elisabetta, (Radicale eletta nel PD Basilicata) che tanto ha fatto e sta facendo, la quale mi informava che il Ministro Esteri Franco Frattini, col quale ha parlato nella mattina alla Camera, Le riferiva della impossibilità di riceverci dato i tanti impegni Nazionali e Internazionali. Lo stesso però ha dato disposizioni a che il nostro l’Ambasciatore a Delhi facesse i passi opportuni al riguardo del problema dei contatti telefonici con Angelo negatoci e che a breve Lui personalmente si sarebbe occupato della questione nei modi dovuti.Voglio ringraziare il Ministro Frattini, l’On. Zamparutti, l’Ambasciatore Italiano a Delhi con il Console e tutti i Funzionari per quanto fin qui fatto per la storia di Angelo.Però voglio comunicare che dopo attenta valutazione ho deciso di andare avanti con lo sciopero della fame e tutto quanto già comunicato in precedenza nella lettera inviata al signor Presidente della Repubblica per informarlo del mio sciopero della fame.Questo fino a quando non sarò chiamato a rappresentare nelle Sedi opportune tutta la problematica di Angelo e più in generale degli Italiani detenuti all’estero. Che il Parlamento finalmente affronti questo problema Sociale Nazionale che affligge centinaia di detenuti e loro famiglie in Italia con tutti i problemi che questo si porta inevitabilmente dietro.Chiedo che il Signor Presidente della Repubblica mi riceva per offrirmi la possibilità di poterGli illustrare la vicenda di Angelo e di tutti gli altri detenuti all’estero privi da sempre delle Garanzie previste.Rotondella, 18.6.2009