Ripristinare la funzionalità degli edifici pubblici e privati danneggiati dal sisma, ripristinare la funzionalità amministrativa all’interno dei Comuni colpiti, garantire la convivenza civile nei campi. Sono questi i tre interventi immediati per i quali l’Anci ha attivato un lavoro di coordinamento con tutti i Comuni italiani che vorranno dare il proprio sostegno alle popolazioni terremotate in Abruzzo. La Consulta Protezione civile dell’Anci, riunitasi oggi a L’Aquila, ha assunto infatti la decisione di operare, in questa fase dell’emergenza, a partire da questi tre fronti. Il Responsabile della Consulta e Sindaco di Piacenza, Roberto Reggi, insieme con il Segretario Generale dell’Anci Angelo Rughetti e con il responsabile Anci per la Protezione civile, Antonio Ragonesi, hanno lanciato un appello a tutti i Comuni che volessero dare sostegno, "affinché comunichino le loro disponibilità al presidio degli Enti locali all’interno del Dicomac a L’Aquila, che sarà il punto di riferimento per la gestione di tutte le iniziative che arriveranno da parte dei primi cittadini". In particolare, in questo momento, "abbiamo la necessità di avere a disposizione tecnici, verificatori comunali, vigili urbani e segretari comunali", ha detto Reggi. Nel corso della riunione di oggi, è emerso che a L’Aquila e nei Comuni colpiti da sisma sono circa 35mila le persone senza identità, che hanno perso i documenti dopo la distruzione delle loro case. Per ovviare a questo problema, che pone difficoltà sia per le imminenti elezioni europee che dal punto di vista dell’ordine pubblico, l’Anci e’ pronta a coordinare l’attività di tutti i Comuni che vorranno mettere a disposizione dell’emergenza i propri segretari comunali: "Non si tratta solo di ovviare ai possibili problemi di ordine pubblico e alla costituzione delle liste elettorali per le Europee – ha detto Rughetti – perché la ricostituzione dell’anagrafe sarà necessaria anche nella seconda fase di gestione dell’emergenza, in cui gli aiuti e i rimborsi saranno connessi naturalmente all’identificazione dei soggetti che ne hanno diritto". A questo proposito l’Anci, insieme con l’Agenzia dei segretari comunali, ha messo a disposizione i primi sei segretari, disponibili da subito per un servizio di front office ai Sindaci presso i Comuni.Un’ulteriore difficoltà a cui porre rimedio nel più breve tempo possibile, e per risolvere la quale saranno necessari i tecnici verificatori comunali, consiste nel fatto che "per revocare le ordinanze di evacuazione degli edifici emanate dai Sindaci dopo il sisma – spiega ancora Reggi – e’ necessario procedere alle verifiche di stabilità caso per caso: i nostri tecnici esperti in edilizia, che organizzeremo da qui fino a settembre, faciliteranno il compito dei Sindaci". Infine, conclude Reggi, "vogliamo favorire una permanenza all’interno dei campi all’insegna della civile convivenza, e in questo caso metteremo in campo le esperienze maturate dalle nostre polizie locali e dai vigili urbani, molte delle quali già operative, in modo da garantire presidi continui in tutte le tendopoli". La gestione e lo smistamento di tutte le disponibilità che arriveranno dai Comuni, sarà presa in carico dal responsabile Antonio Ragonesi, che coordina il presidio degli enti locali a L’Aquila. La Consulta, infine, ha deciso che le Anci regionali dovranno assumere un ruolo importante per coordinare gli interventi di sostegno nelle successive fasi di ricostruzione.Nella giornata di oggi è anche emerso il problema dei Comuni esclusi, per ora, dal riconoscimento dei danni del terremoto: "Se sono giuste le rivendicazioni espresse dai Sindaci esclusi, le porteremo all’attenzione del Commissario Bertolaso, dopo aver fatto le nostre puntuali verifiche con le squadre di tecnici comunali che abbiamo a disposizione". Lo ha detto il Segretario Generale dell’Anci, Angelo Rughetti, che oggi ha preso parte alla riunione della Consulta Protezione civile Anci tenutasi a L’Aquila. Dello stesso avviso anche il responsabile Roberto Reggi: "Serve – ha affermato – una proposta per attenuare l’effetto soglia (stabilito al sesto grado della scala Mercalli), e con questo obiettivo metteremo a disposizione i nostri tecnici verificatori, che saranno incaricati di fare una stima dei danni effettivi nei Comuni esclusi, in modo che questi ultimi possano avere il riconoscimento economico dei danni subiti, se effettivamente riscontrati". Secondo Rughetti "non e’ corretto applicare un criterio rigido come quello della scala Mercalli, poiché anche l’effettiva entità dei danni subiti dovrebbe entrare nei criteri di valutazione. Questo non vuol dire – precisa il Segretario Generale dell’Anci – aprire la porta ai Comuni che non ne hanno bisogno, ma non e’ neanche giusto adottare il criterio contrario, per cui chi veramente ha subito danni venga lasciato solo".