"Ora rimaniamo in attesa dell’emanazione dei regolamenti attuativi sui quali vigileremo affinchè non penalizzino il territorio", così Luigi Francesconi (PdL) sulla legge di riordino dei Consorzi di Bonifica approvata oggi dall’Assemblea Legislativa.Il provvedimento accorpa in soli otto i sedici Consorzi attualmente esistenti a livello regionale e prevede la creazione di Consigli d’Amministrazione commissariali composti da soli tre membri, sino all’elezione dei nuovi organi che avverrà tra un anno."Questa legge – spiega l’azzurro – è un minimale ritocco della normativa esistente, fatto per mascherare l’incapacità dell’Amministrazione Regionale di dar vita ad una riforma organica in cantiere da quasi quindici anni, il cui fine sia quello di stabilire le nuove competenze e gli aspetti contributivi legati ai Consorzi.Si è quindi scelto un rattoppo, presentato come un’importante fonte di risparmio, ma che in realtà farà risparmiare pochissimo (solo lo 0,4%) a fronte dei disagi che potrebbe causare generando strutture burocratiche lontane dalle esigenze del territorio.""Per questo – conclude Francesconi – noi dell’opposizione seguiremo tutte le evoluzioni affinchè gli Enti che nasceranno non comportino la chiusura di sedi amministrative, il trasferimento del personale, la riduzione degli interventi di difesa del suolo, ma al contrario continuino a garantire attenzione nei confronti del mondo agricolo e degli Enti Locali.Anche per quanto riguarda i Consigli di Amministrazione è auspicabile che non siano calati dall’alto ma che vengano scelti a livello locale, valorizzando le potenzialità che vi sono ed in seguito ad un confronto tra le Regione, le Associazioni interessate e gli Enti Locali.""Il provvedimento, varato oggi dall’ Assemblea Legislativa, relativo al riordino dei Consorzi di Bonifica della Regione Emilia-Romagna," – afferma Maurizio Parma, Capogruppo Regionale della Lega Nord – "non è altro che uno spot elettorale: vi è, infatti, incertezza in merito ai costi e ai benefici relativi che l’accorpamento produrrà (si passa da 16 a 8 consorzi). Per questa ragione il Gruppo Lega Nord Padania ha espresso voto contrario. Sarebbe stato opportuno affrontare il problema alla radice, non con soluzioni tampone, ma con una vera e propria riforma del settore in grado di eliminare l’odioso tributo di bonifica, trasferendo, ad esempio, le funzioni dei Consorzi di Bonifica alle Province, così come accade nella Regione Marche.Da diversi anni" – continua Parma – "la Lega Nord denuncia le iniquità riguardanti i contributi di bonifica: non capiamo, infatti, la ragione per la quale, in molti casi, il contribuente, già soggetto a pagare la tariffa per il servizio di fognatura, deve versare un contributo a un Consorzio di Bonifica pure per le acque meteoriche.Di buono" – conclude il Capogruppo del Carroccio – "si ravvisa solo l’impegno della Regione a far sì che nei nuovi direttivi ci sia un’equa rappresentanza dei contribuenti extra-agricoli i quali oggi, pur pagando il 70% dei tributi, sono rappresentati solo in minima parte".