Coldiretti Piacenza lancia una petizione popolare per porre fine ai danni alle coltivazioni agricole da fauna selvatica e chiama alla sottoscrizione i propri Associati e tutta la cittadinanza. "E’ diventata ormai, spiega il direttore Giovanni Roncalli, una situazione drammatica, una vera e propria emergenza, che colpisce il nostro settore perché, di fatto, l’agricoltura è l’unica attività di impresa dove è possibile distruggere, senza garantire i giusti indennizzi. È quanto accade, purtroppo sempre più di frequente, con i danni da fauna selvatica. Cinghiali, nutrie, storni e molte altre specie, proliferate ben oltre i limiti, fanno quotidiane incursioni nei campi devastando le colture.Il problema, chiarisce Roncalli, viene erroneamente sottovalutato, ritenuto un fatto limitato alle aree agricole ed invece riguarda anche la società e l’ambiente, infatti per chi opera nelle aree montane e svantaggiate, oltre ai danni alle colture, non c’è più nemmeno la sicurezza di circolare sulle strade. Anche perchè sempre più frequentemente gli animali selvatici si avvicinano ai centri abitati in cerca di cibo. Oltre ai pericoli per la popolazione, la crescita fuori controllo di questa tipologia di animali sta provocando gravi perdite economiche, con i danni causati dalla fauna selvatica che quest’anno supereranno in Italia i 70 milioni di Euro (stima rapporto Eurispes). Ma per gli agricoltori, oltre i danni, anche le beffe, perché ciò che subiscono viene al massimo ritenuto ammissibile di essere indennizzato e non completamente risarcito. Indennizzi che, oltretutto, sono liquidati in ritardo e che solitamente non coprono che la metà del danno economico subito, anche a causa delle inefficienze della malaburocrazia. A questo punto, ribadisce Roncalli, è indispensabile, trovare al più presto soluzioni al problema, abbandonare la stagione degli interessi di parte per affrontare una politica di interesse collettivo. Occorre mettere in campo da subito una serie di iniziative: dai piani straordinari di controllo, per garantire la selezione e il prelievo degli animali in soprannumero, all’accelerazione delle procedure di rimborso dei danni, coordinando in maniera più efficace i diversi enti che sovrintendono alla gestione del territorio, così come serve mettere in trasparenza la questione della carne ottenuta dall’abbattimento dei selvatici, che a volte alimenta una vera e propria economia sommersa. Coldiretti chiede, inoltre, la garanzia di un monitoraggio costante, basato su metodi scientifici, della popolazione faunistica, la difesa delle attività produttive, la sicurezza sulle strade e il riequilibrio dell’ecosistema. Così come dovrà essere assicurata la disponibilità finanziaria per il risarcimento e per il sostegno degli interventi di prevenzione. A sostegno di questa iniziativa, conclude Roncalli, abbiamo avviato una raccolta firme attraverso una petizione popolare, chiamando a manifestare la propria condivisione, tutti coloro, che stanchi di questa situazione sono desiderosi di tutelare un bene prezioso come l’ambiente.