La commissione di consiglio provinciale che ha competenze per politiche sociali, sanitarie, culturali e turistiche ha approvato oggi (16 aprile), a maggioranza, l’adesione dellla Provincia all’Azienda dei Servizi alla Persona (ASP) della città di Piacenza e la convenzione tra Enti pubblici territoriali (Provincia e Comune di Piacenza) che partecipano alla stessa ASP. A favore dei due argomenti i consiglieri della Maggioranza di centro sinistra; si è invece astenuto l’unico rappresentante della CDL presente all’incontro, Armando Piazza (Forza Italia). Come ha spiegato ai consiglieri l’assessore provinciale alle Politiche sociali Paola Gazzolo (che era affiancata da suoi funzionari), la costituenda ASP di Piacenza trae origine dalla fusione delle seguenti IPAB (Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza): Casa protetta Vittorio Emanuele, Ospizi civili di Piacenza, Fondazione Pinazzi Caracciolo, Pio Ritiro Santa Chiara. L’Azienda avrà compiti di assistenza sociale e sociosanitaria a persone anziane, minori e adulti diversamente abili, minori senza famiglia o con famiglie in difficoltà; darà asilo a donne in difficoltà; assisterà persone a rischio di emarginazione sociale. Socio dell’ASP, oltre a Provincia e Comune di Piacenza, è anche la Diocesi di Piacenza e Bobbio, già presente nel CdA della Pinazzi – caracciolo. Organi dell’azienda sono l’Assemblea dei Soci (composta dai vertici dei tre enti citati) e un consiglio di amministrazione di tre membri, due espressi dal Comune, uno dalla Provincia. Il patrimonio dell’ASP è costituito dai beni mobili e immobili delle quattro IPAB confluenti. Previste tutele per il loro personale. Nella convenzione, Comune e Provincia approvano la loro partecipazione all’ASP in qualità di soci. Le quote di rappresentanza all’interno dell’Assemblea vengono quantificate nel numero di cento, 94 assegnate al Comune di Piacenza, 5 alla Provincia, 1 alla Diocesi; il consiglio di amministrazione, di tre membri, nomina nel suo seno p il presidente; il revisore dei conti è designato dalla Regione. Gli enti territoriali non conferiscono alcun bene mobile o immobile al patrimonio dell’ASP. Era presente alla seduta (che era pubblica), come auditore, Luigi Rabuffi, presidente della Casa protetta Vittorio Emanuele, che su richiesta del presidente di Commissione, Aldo Bersani, ha fornito informazioni sull’entità delle rette che si pagano nel suo istituto e sulle iniziative in corso per riqualificare strutture ricettive che gli appartengono. Adesione della Provincia all’ASP e convenzione tra Provincia e Comune saranno sottoposti al voto del Consiglio provinciale nella seduta di lunedì 20 aprile.