L’estensione del sistema dei voucher per facilitare l’accesso al lavoro agricolo delle casalinghe, oltre a pensionati e studenti, offre nuove opportunità di reddito ed occupazione a categorie particolarmente deboli e risponde alla sempre più pressante richiesta di semplificazione burocratica del lavoro nei campi che può, in questo modo, esprimere al meglio le proprie potenzialità in un momento di crisi. Così il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi commenta l’estensione della possibilità di utilizzo dei voucher anche a questa numerosa e significativa categoria sociale, secondo le disposizioni contenute nelle nuove norme del "decreto incentivi" approvato dalla Camera, una innovazione che agevola, sottolinea Bisi, migliaia di imprese agricole coinvolte nelle tradizionali campagne di raccolta che sovente si trovano in grande difficoltà nel reperire manodopera. Il sistema dei buoni prevede che le imprese agricole acquistino un blocchetto di voucher, distribuendoli poi a seconda delle ore di lavoro effettuate. Studenti, pensionati e casalinghe potranno quindi ritirare il denaro presentando il voucher presso gli uffici postali. Nel provvedimento oltre all’estensione del sistema dei voucher, senza destrutturare il mercato del lavoro agricolo, si prevede anche di estendere "alla categoria dei parenti e affini di quarto grado" la disciplina contenuta nella legge Biagi in modo che "non costituiscano rapporto di lavoro quelle prestazioni lavorative che si svolgono in un clima di aiuto familiare e che giustamente non devono trovare rigide forme regolatorie perché non ricevono una compensazione salariale. La legge Biagi, ricorda Bisi, nonostante sia stata inizialmente contestata da una parte dei sindacati, ha di fatto consentito di modernizzare anche in agricoltura l’organizzazione ed il mercato del lavoro, rendendoli più rispondenti alle esigenze delle imprese e degli stessi lavoratori; introducendo la flessibilità e l’elasticità dei rapporti che erano imposte dalle accentuate caratteristiche di variabilità e di temporaneità della attività agricola. In questo processo di snellimento rientravano appunto anche i voucher che si sono da subito rivelati un ottimo strumento a disposizione delle imprese, per tutti i lavori stagionali.Positiva, ricorda Bisi, l’esperienza iniziata lo scorso anno, con la vendemmia 2008, con la quale erano stati resi disponibili voucher contenenti sia il corrispettivo della prestazione, sia i contributi Inps e Inail. Ciascun voucher era acquistabile dal datore di lavoro a 10 euro ed era rimborsato al lavoratore per 7,50 euro netti. Lo scorso anno, dai dati in nostro possesso, risultata ne siano stati utilizzati oltre seimila, una cifra estremamente significativa del successo di questa formula. Oggi, ribadisce Bisi, in tempo di crisi possono essere usati anche per assorbire disoccupati provenienti dalle altre categorie produttive con opportunità’ occupazionali che richiedono flessibilità sia per quanto riguarda i tempi e i luoghi. Ma, allo stesso tempo, conclude Bisi, possono anche essere un’occasione per moltissimi cittadini che vogliono stabilire un nuovo rapporto con la campagna e i suoi prodotti.