Continua l’attività dell’Amministrazione provinciale tesa a rimpinguare le popolazioni ittiche dei nostri corsi d’acqua con esemplari che si caratterizzino per la loro qualità e la loro capacità di adattarsi all’ambiente in cui vengono inseriti (esemplari "selvatici", di difficile cattura). Nel fine settimana, operatori delle Associazioni di pescasportivi, coordinati da agenti della Polizia provinciale, hanno immesso nei due grandi invasi del nostro territorio (diga del Molato e diga di Mignano) dieci quintali (cinque per invaso) di trote fario, lunghe dai 27 ai 30 centimetri. Sempre nel fine settimana sono stati rilasciati nelle zone a regime speciale di Trebbia ed Aveto 10.300 temoli, specie ittica pregiata che vive nella parte montana dei nostri torrenti. Sono poi previste altre immissioni, a tempi relativamente brevi, nella parte montana dei nostri corsi d’acqua: un primo rilascio di cinque quintali di trote, lunghe dai 18 ai 22 centimetri, in Trebbia e la immissione, sempre a tempi molto brevi e sempre nella parte alta di tutti i nostri corsi d’acqua, di un numero considerevole di avannotti di trota fario, allevati nei tre incubatoi di proprietà dell’Amministrazione provinciale, localizzati a Canadello di Ferriere, a Bobbio e a Lugagnano. Verranno immessi in natura 50 mila avannotti di trote del ceppo autoctono di Lago Moo (pesci molto pregiati, che si caratterizzano per la vistosa livrea e per la rusticità, che li rende particolarmente difficili da catturare) e 1 milione e 200 mila avannotti (600 mila allevati a Canadello, 400 mila a Bobbio, 200 mila a Lugagnano) le cui uova provengono da allevamenti tra i più qualificati ed apprezzati del Nord Italia. Alcuni di questi ripopolamenti vengono effettuati anche in funzione della riapertura, alle 6 di domenica prossima, 29 marzo, della pesca in acque D (la parte alta dei nostri torrenti), la pesca più amata dai circa settemila pescasportivi piacentini e dai numerosi appassionati che da fuori provincia vengono a pescare da noi perché le acque D sono l’habitat tipico delle prede più ambite, le trote. "Come sempre – ricorda l’assessore provinciale alla salvaguardia faunistica Mario Spezia – la politica di gestione del patrimonio ittico che la Provincia porta avanti viene concordata con tutte le categorie interessate. L’obiettivo è contemperare la necessità di mantenere vitali ed in salute le popolazioni ittiche autoctone (quelle originarie dei nostri fiumi) con la giusta richiesta dei pescasportivi di poter esercitare il loro sport in modo gratificante. Avendo cioè la possibilità di confrontarsi con esemplari che che conservino caratteristiche di naturalità tali da renderne difficile la cattura, e che diano agli appassionati la possibilità di dispiegare tutta la loro abilità. Del pari significativo rimane il nostro impegno ad eliminare dai nostri fiumi le specie ittiche non autoctone, ospiti indesiderati, che mettono a repentaglio la fauna ittica originaria dei nostri fiumi".