Sentito nel pomeriggio in tribunale dal giudice per le indagini preliminari il minorenne romeno coinvolto in una vicenda di prostituzione minorile, costata l’iscrizione nel registro degli indagati ad un sacerdote piacentino di 70 anni. L’incidente probatorio ha avuto luogo davanti al giudice Pio Massa e al Pm. Antonio Colonna su delega della Procura dei minori di Bologna che è titolare di questa inchiesta. All’udienza era presente il minore, alcuni assistenti sociali di un centro di recupero che lo stanno seguendo e l’avvocato Paolo Cattadori, difensore del sacerdote. Nel corso della seduta il minore avrebbe riferito di essere stato indotto da altri suoi connazionali maggiorenni ad incontrare il sacerdote, il condizionale è d’obbligo in quanto l’udienza è avvenuta a porte chiuse, per tutelare l’identità del giovane rumeno che ha 17 anni. L’avvocato Cattadori, nel corso dell’udienza ha prodotto un fascicolo del tribunale dei minori di Bologna, dove il diciassettenne rumeno deve rispondere dell’accusa di estorsione in concorso con altri quattro suoi connazionali tutti maggiorenni. I maggiorenni coinvolti in questa vicenda sono invece indagati per la stessa accusa presso la procura di Piacenza.dai verbali contenuti nel fascicolo prodotto dal difensore l’intera vicenda assumerebbe nuovi contorni che vedrebbero come vittima dell’estorsione il sacerdote, il quale non avrebbe saputo di aver avuto incontri con un minore.Al momento il minore coinvolto in questa triste vicenda si trova in una comunità di recupero, presso una località protetta. Il procedimento a suo carico (dal quale l’avvocato Cattadori ha attinto i fascicoli prodotti ieri) è stato al momento congelato e lo stesso procedimento potrà essere considerato estinto, qualora il ragazzo rumeno darà prova di aver seguito nel migliore dei modi il processo di recupero.I fatti contestati al sacerdote l’iscrizione nel registro degli indagati per il reato di prostituzione minorile, erano avvenuti nel maggio dello scorso anno. Era stato lo stesso prete a rivolgersi ai carabinieri della Compagnia di Piacenza dicendo di essere caduto vittima di un estorsione. Il minore e gli altri quattro suoi connazionali di età compresa fra i 20 e i 32 anni, pare avessero chiesto al prelato 50 mila euro per non divulgare foto compromettenti che ritraevano il settantenne con il minore. I carabinieri suggerirono al prete di consegnare una prima rata della somma richiesta e al momento del pagamento il gruppo di stranieri, fu fermato e incriminato dai militari dell’Arma, oltre che per l’estorsione, anche per la produzione di materiale pedopornografico.