Pubblichiamo il comunicato dell’onorevole Massimo Polledri:"In questi giorni la Lega Nord ha presentato in Senato un emendamento al disegno di legge sul lavoro collegato alla Finanziaria, su lavori usuranti e ammortizzatori sociali, che mira a porre un primo freno a una particolare spesa pubblica che in questi ultimi anni è aumentata senza controllo (anche in alcuni casi senza verifica sulla qualità dell’operato). La proposta depositata è quella di fissare un tetto di 350mila euro per gli stipendi dei dirigenti di banche e istituti di credito, nonchè dei dirigenti delle società o aziende che beneficiano in forma diretta o indiretta di interventi pubblici in funzione anticrisi.L’emendamento, in particolare, fissa i paletti per «il trattamento economico onnicomprensivo» di quei manager che lavorano in strutture alle quali fa riferimento il Testo Unico in materia.Un esempio di contenimento della spesa ( come ormai è in atto in molti paesi occidentali) che deve essere necessariamente attuato, anche per dare un segnale, infatti non si può predicare parsimonia senza dare il buon esempio, senza vincolare i finanziamenti pubblici a una politica di responsabilità sociale da parte di chi ne usufruisce.Insomma, un taglio agli stipendi d’oro pubblici anche se la proposta Mauro-Divina parla di manager dello stato e di società a prevalente partecipazione pubblica e di tutte quelle aziende che dovessero, in occasione della crisi, avere gli aiuti dallo stato, come le banche, perché è stato evidenziato, e occorre ricordarlo, che se hanno aiuti pubblici è giusto che ne usufruiscano i lavoratori, non la classe dirigente."