Quote latte, interviene l’on. De Micheli (PD)

Quote latte, interviene l’on. De Micheli (PD). Questo il comunicato stampa: «In questi giorni è in discussione al Senato il decreto per l’assegnazione delle nuove quote latte. Sentita anche la senatrice Colomba Mongiello (responsabile nazionale del Dipartimento agricoltura PD), ritengo importante ribadire la posizione del gruppo parlamentare del Partito Democratico in materia.Intanto il Governo non ha inteso fare nessun passo indietro, e questo nemmeno di fronte alla grande mobilitazione nazionale che numerosi produttori hanno promosso con impegno, convinzione e sacrificio.È stato completamente ignorato l’atteggiamento costruttivo e collaborativo del PD nelle Commissioni, così come sono state respinte le proposte portate, le quali restano invece ampiamente condivise da larga parte del mondo produttivo. Due le proposte in particolare: la prima richiesta prevede il pagamento degli arretrati da parte di chi, in questi anni, non ha rispettato la legge prima di poter usufruire dell’assegnazione delle quote; la seconda riguarda la rinuncia ai contenziosi giudiziari, una richiesta che avrebbe riportato equità e giustizia in un contesto gravemente fiaccato dalle irregolarità.Le poche e minime modifiche accolte dal ministro Zaia, invece, lasciano irrisolte le problematiche sollevate a gran voce dal mondo produttivo e dalle rappresentanze regionali. Ottima dimostrazione di un federalismo a doppio binario: da una parte il Governo spinge sul protagonismo delle Regioni e dei poteri locali ma, dall’altra, non coinvolge minimamente questi soggetti sulle modalità di ripartizione delle quote nel territorio nazionale, con un decisionismo centralista senza precedenti.Il decreto, quindi, va considerato per quello che realmente si dimostra: un condono a favore delle pochissime aziende che, in spregio alle regole dell’Unione Europea e alla legge 119 del 2003 (approvata allora con maggioranza trasversale in Parlamento) si sono mosse nell’illegalità. Un provvedimento che non garantisce minimamente tutti quegli allevatori che, pur di rispettare la normativa sulle quote, in questi anni hanno acceso mutui onerosi a costo di enormi sacrifici.Farebbe bene il ministro Zaia a non sottovalutare i rischi che l’approvazione di un provvedimento largamente al di sotto delle aspettative comporta sul mercato interno. Inoltre, il crollo del valore delle quote latte comporterà un ulteriore abbassamento dei redditi degli agricoltori del comparto, peraltro già provati dalla difficile congiuntura economica».

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