Vecchioni: in piazza per ottenere legalità, equità e verità

"I produttori di latte che con fatica hanno continuato a produrre nel rispetto delle norme, chiedono di chiudere nella legalità una defatigante questione in ballo ormai da troppi anni, in modo da poter affrontare le insidie del mercato senza essere contestualmente esposti alla sleale concorrenza di chi volutamente ignora le regole". Lo ha detto il presidente della Confagricoltura, Federico Vecchioni, intervenendo ad Arcore alla partecipata manifestazione contro il decreto quote latte di Confagricoltura e Cia della Lombardia. Erano ad Arcore circa 10 mila agricoltori e 2000 trattori provenienti dalle varie provincie del nord Italia; presenti anche nutrite delegazioni di produttori di tutte le altre Regioni. Contestualmente un’altra importante e condivisa manifestazione congiunta si è svolta a Gemonio (Varese), con oltre cento trattori che hanno sfilato in corteo. "Con queste iniziative – ha spiegato il presidente di Confagricoltura – abbiamo voluto sottolineare al presidente Berlusconi, al ministro Bossi, al governo tutto ed al Parlamento che ci opponiamo in tutti i modi al fatto che si ignorino le ragioni di quarantamila allevatori e si cerchi di favorire una minoranza che, non applicando le norme, ha prodotto irregolarmente per anni, arrecando danni ingenti all’economia di un intero settore; una minoranza che ha costretto il Tesoro e quindi tutti i cittadini italiani a versare, negli anni, a Bruxelles – al loro posto – oltre 2,5 miliardi di euro". "Dicono che diciamo ‘bugie’ – ha aggiunto il presidente -. Ma la verità sta nei numeri sul prelievo, indicati nella relazione tecnica d’accompagnamento al decreto: oltre il 70% dei 1,671 miliardi di euro, ancora da riscuotere a titolo di prelievo, è dovuto – su di un totale di 8.404 posizioni a debito – da non più di 2.000 realtà produttive; di queste 686 sono responsabili di circa l’80% del prelievo riferibile all’ultima campagna". Quindi il presidente della Confagricoltura ha ribadito le richieste irrinunciabili avanzate dalla Confagricoltura per la modifica del decreto sulle quote latte all’esame del Parlamento: preventivo ritiro di tutte le forme di contenzioso, prima dell’assegnazione di nuove quote; assegnazione dalle nuove quote solo dopo che l’azienda abbia regolarizzato la propria posizione, aderendo esplicitamente alle modalità di versamento del prelievo ancora dovuto; determinazione di un’adeguata dotazione finanziaria per il fondo da destinare unicamente a sostenere gli investimenti effettuati dalle aziende che hanno acquistato quote. Centinaia di trattori e di allevatori emiliani hanno sfilato anche sotto i ponti di Calatrava nei pressi della A1 a Reggio Emilia, per protestare contro il decreto del governo sulle quote latte e chiederne la modifica. I veicoli avrebbero dovuto sostare sul ponte principale nei pressi del casello dell’autostrada ma hanno fatto un altro percorso per non aggravare la situazione del traffico, resa già difficile dalle lunghe code createsi per l’incidente in autostrada di questa mattina. La manifestazione è stata organizzata da Confagricoltura, Cia, Legacoop e Confcooperative. ”Difendiamo un concetto di equità civile e di rispetto dei diritti di chi ha sempre pagato le quote e di chi ha acquisito terreno in affitto per restare nelle regole”, ha detto il presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna, Mario Girolami. ”Chiediamo che ci sia la copertura economica dei 500 milioni per gli agricoltori che hanno comprato le quote rispettando le regole – ha spiegato il presidente regionale Cia, Nazario Battelli – Vogliamo che siano chiare le priorita’ di assegnazione e chi ha splafonato deve andare in coda”.

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