Fuoriuscita dal PRC, Montanari chiede a Rattotti di dimettersi; la replica

Segue il comunicato del segretario prov.le del PRC Roberto Montanari"Così come sta avvenendo a livello nazionale, anche a Piacenza la fuoriuscita dal PRC dei componenti dell’area Vendola avviene in dimensioni molto limitate rispetto il peso ottenuto in fase congressuale.Nella nostra federazione, dove pure il consenso al progetto del governatore pugliese si era arrestato al 9,8%, se ne vanno ora meno di 10 (dieci) persone su oltre 500 iscritti.L’esiguità dei numeri non è comunque proporzionale al dispiacere che proviamo per la separazione da compagni coi quali abbiamo attraversato le lotte per la rifondazione di una proposta di società comunista fondata sulle liberazioni, dal lavoro, dalla guerra, dal degrado ambientale, dal patriarcato.Al compagno Stefano Rattotti, che è stato capogruppo del nostro partito in consiglio provinciale, chiediamo un atto di lealtà e coerenza nei confronti dell’elettorato che ha scelto Rifondazione e non altro rassegnando le dimissioni da consigliere.Fallisce la scissione vendoliana perché è chiaro a tutto il corpo del PRC la contraddittorietà di un progetto che afferma di operare per l’unificazione della sinistra compiendo come primo atto la rottura del soggetto politico in essa più strutturato e radicato.Fallisce la scissione vendoliana perché risulta altrettanto chiara la loro deriva moderata e subalterna al PD con la ossessiva proposizione al centro dell’agenda politica nazionale della necessità strategica della "ricostruzione di un nuovo centro-sinistra".Rifondazione viene tacciata di chiusura identitaria solo perché con questo PD centrista e senza anima, propenso ad accordi contro natura col PDL (vedi il federalismo fiscale, la legge elettorale truffa per le europee, l’abbandono della CGIL, le ambiguità sul testamento biologico) ritiene improponibile oggi un percorso – non diciamo rivoluzionario – ma almeno decentemente riformista.E anche sul terreno degli Enti Locali, dove sistema elettorale e condizioni territoriali le rendono possibili, non accettiamo a priori il taboo delle alleanze col PD indipendentemente dai programmi.Il PRC rivendica con forza il bisogno di unità della sinistra, un’unità da costruire nel movimento di opposizione al governo, facendo rete tra soggetti politici, associazioni movimenti e sindacati su obiettivi concreti e senza chiedere a nessuno: partiti, associazioni, movimenti, sindacati di sciogliersi e di rinunciare ai propri valori.E’ così che si ridarà all’Italia una speranza di cambiamento e liberazione, Rifondazione c’è e ci sarà perché per questo fine c’è bisogno di più sinistra e più comunismo.""Poichè il mio dissenso al partito riguarda vicende nazionali, continuo con il mio incarico in consiglio provinciale".   Così Rattotti replica a Montanari.

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