L’esperienza di Washington e i problemi della Caorsana nei due comunicati stampa emessi oggi dall’onorevole Massimo Polledri della Lega Nord. Questo il testo del primo: "Ho avuto l’onore e il privilegio di rappresentare, assieme al mio amico On. Alessandro Pagano, il Parlamento Italiano all’International Breakfast Prayer, manifestazione giunta alla 57° edizione, organizzata dal Senato degli Stati Uniti d’America al fine di favorire il dialogo fra i leader politici, economici e sociali di tutto il mondo che hanno Dio (indipendentemente dal credo) quale riferimento della loro azione. Alla manifestazione si partecipa solo dietro invito diretto dei senatori americani e il momento centrale, dopo 3 giorni di lavoro, si è realizzato il 5 febbraio quando, nella sala dell’Hilton Hotel di Washington, 3000 delegati di tutto il mondo hanno fatto la prima colazione con il Presidente degli USA Barak Obama e con tante personalità del calibro di Tony Blair, Hillary Clinton, Nancy Pelosi, etc. Fra tutti i discorsi ufficiali, assieme a quello di Obama, il più applaudito è stato quello dell’ex Premier inglese Tony Blair, che ha sintetizzato lo spirito del Prayer affermando: "Restaurare la fede religiosa in Dio è una necessità per le Autorità che hanno responsabilità a vario titolo". Un uomo politico, ha continuato Blair, durante la sua vita subisce molte volte la contrarietà dell’opinione pubblica che talvolta giunge anche a mortificarlo. E’ proprio in questi momenti che deve nascere in lui "il timor di Dio, che è l’umiliazione della vanità". Blair con questo straordinario passaggio ha dimostrato all’assemblea il riconoscimento dei propri limiti e la continua ricerca del Trascendente per poter superare le difficoltà quotidiane. Il rapporto con il Trascendente è in particolare la marcia in più che hanno i politici americani. Pensate che il nenatore del Nevada John Insigne, numero 3 del Partito Repubblicano, in un incontro personale mi ha confidato che nel Senato è normale che esponenti politici, anche di partiti diversi, si incontrino per momenti di preghiera. Lo stesso Insigne spiegava che la schiavitù in America fu debellata grazie alla preghiera comunitaria fatta da politici di buona volontà e che, da allora, questa tradizione è rimasta. Anche per l’Italia le ricadute sociali dell’International Breakfast Prayer sono state tante. Fra le tante mi permetto di ricordare l’esperienza che hanno concepito qualche anno fa Salvatore Martinez (Presidente di Rinnovamento nello Spirito – Italia ) e John Nikkel (Presidente mondiale del Fellowship Prison, associazione che si occupa del recupero dei carcerati). Spiega bene Salvatore Martinez il significato di questa missione che è entrata nel vivo proprio quest’anno: "l’attenzione per gli ultimi, quindi anche per i carcerati, è una priorità sociale; recuperarli alla vita normale sottraendoli alla criminalità organizzata è esigenza vitale per una società che non vuol soccombere". E’ significativo che questo progetto, che nasce grazie alle competenze e alle consulenze di un organismo presente in 160 Paesi, in Italia sia nato grazie a Don Luigi Sturzo. "Questa crisi che vive il secolo attuale è una crisi dell’uomo, – afferma Salvatore Martines – è una crisi etica, non economica, non materiale". Ecco perché il recupero dei carcerati va nella direzione degli ultimi che, se recuperati al bene, diventano diffusori di bene e non più di malvagità. Questo avviene ogni volta che la fede diventa cultura, cioè mentalità e modello sociale. Allora essa stessa diventa vita feconda. In conclusione, come ci hanno spiegato i leader del mondo, "la Famiglia, la Fede, la Cultura e il Lavoro sono i quattro cardini necessari per risvegliare la società ".Polledri è intervenuto anche sul tema della Caorsana. "Partecipazione, condivisione, trasparenza, programmazione, empatia, ascolto dei bisogni della cittadinanza e ancora molto altro sono i principi che una buona amministrazione dovrebbe porre alla base del proprio operato. Questa volta non mi rivolgo al Giunta cittadina, capeggiata dal sindaco Reggi, ma direttamente ai cittadini. Trovate tutto questo nell’agire dell’amministrazione cittadina nel recente questione della "Caorsana". Sento un coro di no, a dimostrazione di un forte malumore e disagio. Effettivamente, questa volta mi indirizzo ai nostri amministratori, deviare il traffico senza un adeguato piano di comunicazione, informazione e preparazione dei residenti delle zone coinvolte, nell’importante opera di riassetto urbano viabilistico, non è il modo migliore di rapportarsi con i cittadini. I residenti, in particolare del quartiere Capitolo, sono già provati da una serie di disagi, di disturbi (non dimentichiamo l’inquinamento) e ora anche questo. Non bisogna ragionare solo in base agli obiettivi che si vogliono raggiungere, occorre valutare anche come questi saranno realizzati. Oltre cento giorni di forti disagi, nella speranza di un concreto e auspicato beneficio futuro (e tutti noi speriamo che sarà così), devono essere accompagnati da una maggiore attenzione delle segnalazioni dei residenti, l’amministrazione deve dare risposte, e rassicurare tutti, circa l’assetto viabilistico che ne deriverà (ancora oggi sconosciuto ai più). Insomma, oltre a tutto quanto detto sopra sarebbe stato auspicabile una migliore progettazione dell’operato del Comune. Speriamo almeno che ora arrivi qualche risposta, anche se in ritardo."