Bruschini incontra i sindaci della Bassa: un serbatoio per l’Arda

Una cassa di espansione, per disinnescare la "bomba Arda" laddove essa crea più problemi, cioè nella sua parte di pianura. Un serbatoio che servirà a raccogliere le acque del fiume quando è in piena, prevenendo le alluvioni. E’ la proposta avanzata dall’assessore regionale alla difesa del suolo Marioluigi Bruschini oggi, nella sala Consiglio della Provincia, al’incontro convocato dal presidente della Provincia Gianluigi Boiardi e dall’assessore provinciale alla Protezionre civile Gianluigi Ziliani per discutere con i sindaci e gli organi tecnici interessati la situazione che si è venuta a creare nella parte bassa della valle, a causa del maltempo delle scorse settimane. Ricordiamo che nella sua parte bassa, l’Arda nei giorni scorsi è uscito dall’alveo, in due zone, nei comuni di S. Pietro e Cortemaggiore, creando non pochi problemi. La realizzabilità o meno della cassa di espansione dovrà essere verificata dagli organi tecnici, sia nazionali (AIIPO) che regionali (servizi di bacino), ed  il tutto sarà discusso e deciso in una conferenza tecnico amministrativa, da tenere ad inizio aprile e che coinvolgerà tutti i soggetti interessati: Provincia, prefettura, regione, organi tecnici, comuni. Tra i compiti di questo tavolo di consultazione, anche la individuazione del "sito" dove realizzare il serbatoio, che sarà comunque a valle di Castell’Arquato. Una volta deciso il sito, si affronterà il problema dei finanziamenti. Bruschini ha, nel suo intervento (preceduto da una serie di immagini sull’encomiabile lavoro svolto dai volontari di protezione civile piacentini in bassa val d’Arda, durante i ricordati fenomeni calamitosi), ricordato come la Regione segua da vicino la situazione a Piacenza, dove il maltempo ha provocato più danni che altrove in regione. Lo dobbiamo alle abbondanti nevicate, con lo scioglimento improvviso delle nevi, e alle altrettanto abbondanti piogge. Per far fronte all’emergenza, la regione può contare su risorse ordinarie che ammontano a dieci milioni di euro circa, altre risorse si possono ricavare da altri capitoli di bilancio. Per venire incontro adeguatamente a tutte le richieste avanzate dai comuni, tuttavia, occorrerà attingere anche a risorse statali. Dal dibattito, sono emerse le motivazioni che rendono il basso corso dell’Arda così potenzialmente pericoloso per le popolazioni rivierasche, soprattutto nel tratto che va da Fiorenzuola alla foce: l’alveo molto stretto, l’abbondante vegetazione che negli anni si è sviluppata nel letto del torrente e gli argini, la cui gestione è affidata ai privati e che da decenni non vengono rinforzati. Anche qui bisogno intervenire, hanno chiesto gli amministratori a Bruschini, che ha convenuto. Con Boiardi, Bruschini, Ziliani, amministratori e tecnici erano presenti all’incontro il prefetto di Piacenza Luigi Viana, il parlamentare piacentino Massimo Polledri e Angeno Alessandri, preseidente della commissione parlamentare Ambiente e Territorio, che ha garantito il suo massimo impegno, presso i ministeri competenti, per ottenere i finanziamenti necessari al nostro territorio. Gianluigi Boiardi ha voluto ringraziarlo, per quanto ha fatto per Piacenza in questi anni: è anche merito di Alessandri se il CIPE ha finanziato il progetto valle del Po . Boiardi ha ricordato l’efficienza e la qualità che il sistema di protezione civile della nostra provincia sta acquisendo. Una capacità di operare che gli viene riconosciuta anche a livello nazionale: non è un caso che Piacenza sia stata scelta come sede del centro di protezione civile a servizio di tutto il Nord Italia. Una crescita ed uno sviluppo qualitativo ravvisabile anche, ha aggiunto Boiardi, dal fatto che a svolgere il ruolo di docenti ai corsi di formazione per volontari di protezione civile, provenienti da tutta Italia, che si realizzano a Piacenza non sono più tecnici mandati dal Dipartimento nazionale, ma esperti della nostra provincia.   

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