Il vicepresidente della Provincia Mario Spezia ha inviato una nota al presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, dott. Giacomo Marazzi, per meglio chiarire il senso di alcune sue recenti dichiarazioni, in cui egli ha fatto riferimento alle Fondazioni "Ritengo necessaria – scrive Spezia – una precisazione in merito alle mie affermazioni, certamente personali, riportate dalla stampa locale, ovviamente in forma abbreviata ed approssimativa, a seguito della pubblicazione di dati inerenti la Provincia di Piacenza ed in previsione del dibattito pubblico sul ruolo e la funzione delle province stesse.A tale proposito ho inteso far presente che l’intero dibattito in corso da qualche anno sulla semplificazione del sistema Istituzionale ed incentrato soprattutto sulla funzione ed il ruolo degli Enti Locali (in particolare le Province) non può essere di per sè esaustivo di un processo di riordino della governance territoriale che per generare effetti positivi (come tutti ci auguriamo) non può prescindere dal prendere in considerazione anche la funzione ed il ruolo di altri Enti ed Istituzioni pubbliche del territorio quali, tra l’altro, le Camere di Commercio e le Fondazioni.Intendendo, fra l’altro, significare anche il ruolo pubblico delle Fondazioni (derivate dalle Casse di Risparmio) in quanto le stesse, pur possedendo natura giuridica privatistica, ma amministrando il risparmio che la collettività ha prodotto in decenni, sono da considerarsi a tutti gli effetti, se non ancor più degli altri Enti, patrimonio pubblico (come dimostrato anche dalla plurima composizione del proprio Consiglio Generale).In considerazione poi del fatto che uno dei temi che giustamente più sta a cuore all’opinione pubblica è quello dei "costi della politica" (che per gergo comune definiscono il costo che l’Ente sopporta per il pagamento degli Amministratori) avevo citato il caso dei costi dell’Amministrazione Provinciale. Mi pare ovvio, con il mio intervento, non aver voluto interferire nell’attività dell’Ente da Lei presieduto che non deve certamente rendere conto del suo operato nè ai partiti nè alla politica (intesa nel suo aspetto deteriore) ma solo all’intera cittadinanza".