Ok al documento dell’UPI: no all’abolizione delle Province

Passa a maggioranza in Consiglio provinciale l’ordine del giorno UPI sul problema dell’abolizione delle Province. A favore del documento (che sollecita il Governo e il Parlamento alla rapida approvazione di norme per semplificare le funzioni di ogni livello previsto dalla Costituzione, alla individuazione delle funzioni fondamentali dei Comuni e delle Province e alla scrittura della nuova Carta delle autonomie locali), i consiglieri di maggioranza e il consigliere del gruppo misto Mario Vincenti. Non univoco il voto dei tre consiglieri della minoranza di centro destra presenti in aula: i due leghisti, Massimiliano Dosi e Luigi Fogliazza, si sono astenuti, Patrizia Barbieri, di Oltre i Partiti, ha votato contro. Approvato a maggioranza, sempre con il voto a favore dei gruppi di centro sinistra, il voto contrario di Patrizia Barbieri e di Mario Vincenti (del gruppo misto) e l’astensione della Lega, un emendamento proposto dal presidente Gianluigi Boiardi che chiede un riordino delle funzioni amministrative che metta al centro i diritti soggettivi dei cittadini, una seria attuazione del principio di sussidiarietà, un equilibrio tra le diverse performances delle Province che non sacrifichi le buone pratiche di quelle del Nord Ovest, una seria e rapida attuazione del federalismo fiscale e della potestà impositiva e una politica nazionale di infrastrutturazione del nord – ovest che abbia un respiro "largo" quanto la macroregione. Non simili le ragioni che hanno portato la minoranza di centro destra a non approvare il documento. Per i leghisti, non sono assolutamente da condividere gli accenni ad una campagna denigratoria contro le Province e l’accusa di attacchi alla democrazia rivolte a chiunque proponga l’abolizione di questi enti, accenni e accuse contenuti nelle premesse del documento. Patrizia Barbieri, oltre a condividere queste considerazioni, ha detto di non vedere, nel documento, riferimenti all’importanza del ruolo politico che i consiglieri svolgono.Nel dibattito, nessuno dei consiglieri si è però espresso a favore dell’abolizione delle Province, a parte Tomaso Foti, di AN, che ha proposto la trasformazione dell’Ente in un’agenzia tecnico amministrativa attraverso un percorso costituzionale. Tutti gli intervenuti, senza distinzione di partito, si sono detti d’accordo sulla utilità dell’ente, ma sulla necessità di una revisione complessiva dei compiti suoi e di tutte le autonomie locali. E’ fallito un tentativo in extremis del presidente Gualazzini di mettere d’accordo le parti per concordare un documento da votare all’unanimità. Il consigliere Foti è uscito dall’aula prima del voto. Erano assenti tutti i consiglieri di Forza Italia. In apertura, protesta di Rattotti per lo sbarramento del 4% alle prossime elezioni europee..

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