Cinquanta milioni di euro nel 2009 per le categorie produttive che operano sul territorio di insediamento della Banca di Piacenza; è questa l’ultima iniziativa approvata dal Consiglio di Amministrazione della Banca locale per sostenere l’attività delle aziende nell’attuale, delicato periodo. Con lo stile che lo contraddistingue e per il forte legame che ha con il territorio (che sono il frutto della sua storia, della sua cultura e del modo – da sempre – di fare banca) l’Istituto di credito piacentino continua con coerenza e concretezza a supportare l’imprenditoria delle varie province nelle quali è presente con i propri sportelli. Il plafond di 50 milioni di euro non è uno stanziamento fine a se stesso, ma il segno tangibile di un’azione concreta per sostenere le imprese nell’attuale, complessa situazione economica. Questa iniziativa va ad integrare i numerosi interventi che la Banca di Piacenza ha già realizzato a sostegno del territorio, sia per le imprese (plafond per l’innovazione, silenzio-assenso, convenzioni con le Associazioni di categoria), sia per i privati (mensilità aggiuntiva, sospensione o riduzione delle rate dei mutui, prestiti sull’onore). Sono solo alcune delle iniziative già adottate che testimoniano la caratteristica di banca sempre attenta al territorio, come dimostrano, peraltro, i finanziamenti erogati dall’Istituto (tra settembre 2007 e settembre 2008 +12,71% rispetto a un incremento del 6,41% registrato dal sistema bancario intero a livello nazionale) e le risorse – non solo economiche – che la nostra Banca destina sistematicamente al territorio tutto. Nell’ultimo quinquennio la Banca di Piacenza ha riversato risorse per oltre 430 milioni di euro di valore aggiunto lordo, dato – da non confondersi con i finanziamenti effettuati in sede di erogazione del credito – che consente di apprezzare la crescita del sistema economico in termini di nuovi beni e servizi messi a disposizione della comunità per impieghi finali. Il plafond di 50 milioni di euro è un importante e tangibile esempio di banca del territorio – di cui ora da più parti si invoca il ritorno – della quale Piacenza deve essere orgogliosa, a differenza di molte altre città, anche limitrofe, che nel tempo hanno perso la loro banca di riferimento.