Un virus da una settimana si è impadronito dei computer della Provincia. Impossibile l’accesso al server centrale e intermittente il funzionamento della posta elettronica. Tempi duri per gli addetti alla sicurezza degli Enti Locali. Italia, in sei mesi, sono stati «censiti» 1,2 milioni di virus. «Ora sono intelligenti, ingannano il pc e non l’uomo».Arrivano dalla Russia, dalla Romania e, da poco, anche dalla Bulgaria. Entrano nelle nostre case. Rubano, copiano ed escono senza lasciare tracce (o quasi). Per poi vendere la «refurtiva » su un web-mercato nero il cui giro di affari potenziale è stimato, a livello internazionale, più grande di quello della droga. Un dollaro per una «dose», cioè per un’identità digitale. Costa così poco avere i nostri dati, nome, cognome, codice fiscale e password e numeri del conto corrente, per prelevare denaro dai conti o per perpetrare truffe a nostre spese. Sono questi i nuovi criminali inseguiti da polizie e servizi segreti. Si muovono come l’eroina larssoniana della trilogia letteraria «Millenium», Lisbeth Salander: senza farsi notare entrano nei nostri computer di lavoro o personali tramite Internet e se ne impossessano grazie ai virus digitali che hanno fatto registrare un vero boom in Italia. Secondo i numeri inediti del Security Intelligence Report 5 della Microsoft sono stati 1.274.325 nel primo semestre dell’anno con una crescita del 20% sul secondo semestre del 2007 e del 110% se si risale al primo. La cosa farà piacere agli hacker, ma non entusiasma certo i poveri licenziati le cui richieste per gli assegni di disoccupazione sono inevitabilmente in standby. Del resto non è una novità: nel XXI secolo l’uomo è dipendente dalla tecnologia.