La sostanza organica trovata sull’unghia e sotto l’unghia di Xu Xujun, la giovane cinese assassinata nella sua casa di va Alberoni nella notte fra il 29 e il 30 maggio scorsi è certamente compatibile con un graffio, inferto dalla vittima al suo carnefice per difendersi. Lo ha stabilito un’integrazione di perizia disposta dalla magistratura, effettuata dai medici legali Edomondo Pea e Novella d’Agostino e depositata in procura alla vigilia di Natale. Quella sostanza organica secondo una precedente perizia svolta dal medico legale Carlo Previdere, nominato dalla procura è sovrapponibile al dna di Juri Zaffignani, 23 anni, di Castelsangiovanni che dallo scorso 12 giugno si trova nella casa circondariale delle Novate con l’accusa di aver ucciso la giovane cinese.Intanto la difesa del giovane rappresentata dall’avvocato Francesco Monica, non ha accolto senza reagire, la decisone del Gip Gianandrea Bussi che ha respinto nei giorni scorsi l’istanza di remissione in libertà dell’indagato ed ha deciso di ricorrere al tribunale della libertà di Bologna. Il 9 gennaio è stata quindi fissata la data in cui il tribunale di Bologna sarà chiamato a decidere se rimettere o meno in libertà Juri Zaffignani, sulla base delle valutazioni della difesa.Si è così aperta una serie di "botta e risposta" fra i periti del Pm. Marco Imperato e Antonio Colonna e il perito della difesa.L’avvocato Monica ieri ha riferito che la nuova integrazione di perizia è stata compiuta sulla base delle precedenti perizie e si tratta di quindi di una valutazione e non di un vero e proprio esame."La perizia del dottor Previdere nominato dall’accusa e quella del dottor Cucurachi che abbiamo nominato noi" spiega Monica "hanno messo in luce che il reperto trovato sull’unghia e sotto l’unghia della vittima, potrebbe essere compatibile con un tocco della mano della vittima da parte del nostro assistito. Del resto Juri Zaffignani, ha sempre detto di essere entrato nella casa del delitto, di aver visto la giovane stesa sul pavimento e di averle toccato la mano per capire se era ancora in vita. Quanto stabilito dalle due precedenti perizie non dice se quell’infinitesimale particella organica trovata sotto e sopra l’unghia di Xu è compatibile con una particella di sangue o di epidermide, di conseguenza per noi è compatibile con un tocco o con una goccia di sudore. Inoltre il dna estrapolato da quella vittima è sovrapponibile ad un ceppo genetico del mio assistito ma non è matematico che sia proprio il suo Dna".L’avvocato Monica ha inoltre aggiunto che a suo avviso la motivazione con la quale il Gip, ha bocciato la sua istanza di scarcerazione di Zaffignani, presenta alcune lacune.