Reggi: la crisi non abbatta la solidarietà

Di seguito gli auguri del sindaco a tutti i piacentini. ——————————————————————————–Solidarietà, giustizia, equità. Vorrei che queste fossero le parole cui ispirare il nostro Natale e, soprattutto, il nuovo anno che ci apprestiamo a vivere. La situazione di crisi con cui ci stiamo confrontando, ormai da qualche mese, ci insegna necessariamente a ridimensionare le aspettative e a sviluppare la cultura del limite, imparando a rinunciare a vivere al di sopra delle nostre possibilità e a valutare coscientemente le priorità.Nelle difficoltà, tuttavia, si colgono anche opportunità insperate che possono nascere dalla capacità di collaborare, di costruire rapporti basati sulla fiducia e sul dialogo tra enti, mondo politico, tessuto associativo ed economico.  Ciò significa, in primo luogo, rafforzare la coesione sociale, adottando una politica inclusiva che possa consolidare l’identità del territorio, individuando nella diversità un valore di cui fare tesoro, confermando la sensibilità e l’attenzione verso coloro che soffrono. In una parola, come ha scritto il nostro vescovo nella sua bella lettera alle famiglie piacentine, prendendoci cura di chi ci è vicino. Va in questa direzione il progetto dell’Hospice, che nel 2009 troverà la sua concretizzazione grazie al lavoro condiviso delle maggiori istituzioni e delle rappresentanze economiche e sociali cittadine: credo sia la dimostrazione tangibile del fatto che, quando ci si adopera insieme per raggiungere un obiettivo, è possibile conseguire appieno i risultati prefissati. Il mio auspicio è che anche sul fronte del contrasto alla povertà ci sia lo stesso impegno, sebbene i problemi connessi al disagio, in tutte le sue forme, siano in aumento. Proprio per questo, abbiamo il dovere di unire le risorse e di rispondere all’emergenza sociale con misure adeguate, che siano realmente in grado di migliorare le condizioni di vita di chi ha più bisogno di aiuto. Non dimentichiamo, in tal senso, i giovani: dobbiamo essere al loro fianco e farci interpreti, quando è il caso, delle loro inquietudini, di un malessere che viene da lontano e che – forse – ci induce a riflettere sul nostro ruolo di adulti in una società dinamica, ma a volte troppo frenetica. L’Amministrazione comunale, del resto, attraverso una rete di servizi ampia e diversificata, è da sempre impegnata nel sostegno alle persone ammalate, alle famiglie, agli anziani soli o non autosufficienti, ai lavoratori precari e disoccupati, ai pendolari, agli immigrati stranieri.  A questo proposito, credo che un importante traguardo raggiunto nel corso dell’anno sia l’avvio dell’Agenzia di Sviluppo in via Roma, che ci consentirà di proseguire, nel cuore della città multiculturale, il cammino dell’integrazione: il riconoscimento della differenza chiede che essa sia vissuta in un rapporto di scambio, in una logica di parità e di eguaglianza, che porta ciascuna delle parti a cambiamenti fecondi per l’intera collettività. Lo afferma Enzo Bianchi, fondatore della Comunità monastica di Bose, ricordandoci che "l’integrazione non solo permette una crescita, una partecipazione attiva alla vita sociale, ma suscita convergenze portatrici di coesione e postula un futuro comune, in una società comune". Questo è solo uno dei tanti volti che assume, nella collettività, il concetto di cittadinanza consapevole, che si esprime ad esempio nell’entusiasmo e nel protagonismo giovanile, nella dedizione preziosa del volontariato, nella socializzazione che nasce dalla fruizione degli spazi pubblici. Vivere i cambiamenti di una società in costante evoluzione, significa costruire giorno per giorno l’identità della comunità, rapportandosi agli altri e alla realtà che ci circonda: la piacentinità, oggi, è diversa – e non potrebbe essere altrimenti – da ciò che era in passato, perché deve farsi sinonimo di apertura a tutti gli abitanti della città, di accoglienza, comprensione e di incontro tra differenze, legandosi però alla tradizione bimillenaria.E’ la comunità fondata sugli stessi valori di solidarietà, giustizia ed equità che ho citato all’inizio, la base irrinunciabile di quell’identità inclusiva che è la vera ricchezza di un territorio, specchio della capacità delle persone di opporsi all’indifferenza e alla sorda intolleranza, di rifiutare i pregiudizi, di guardare oltre le apparenze.Questo è l’augurio sincero che vorrei rivolgere a ciascuno di voi: che le persone, gli affetti, le relazioni umane possano essere il cuore della nostra vita.   Roberto ReggiSindaco di Piacenza  

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