Grande successo per il concerto di Lorenzo Gorli, violinista di Divertimento Ensemble, che si è svolto mercoledì 12 luglio al Museo Collezioni Mazzolini.
Ora tocca ai 10 giovani compositori che hanno scelto di fare della composizione la loro professione: la loro musica salirà sul palco dell’Auditorium Santa Chiara affidata a Divertimento Ensemble.
Dopo una settimana di prove, incontri, lezioni frontali e masterclass, sotto la guida di Sandro Gorli e dei due tutor Franck Bedrossian e Stefano Gervasoni, sabato 15 e domenica 16 luglio,Rachel Beja (Israele), Mattia Clera (Italia), Georgia Koumara (Grecia), Yu Kuwabara (Giappone), Theocaris Papatrechas (Grecia), Gabriele Rendina Cattani (Italia), Sergio Rodrigo Ribeiro Lacerda (Brasile), Maia Verlaak (Belgio), Jeremy Wexler (Stati Uniti) e Nicholas Von Ritter-Zahony (Svizzera) potranno infatti ascoltare le proprie composizioni eseguite in due concerti, che aprono al pubblico i lavori dell’International Workshop for Young Composers 2017, organizzato da Divertimento Ensemble, con il sostegno del Comune di Bobbio, in collaborazione con il Museo Collezione Mazzolini.
Le esecuzioni delle dieci partiture saranno spartite a dittico: cinque sabato 15 luglio e cinque domenica 16 luglio, secondo un ordine che verrà definito in occasione delle ultime prove nella giornata di venerdì 14 luglio.
Sabato 15 luglio
Auditorium Santa Chiara, ore 21.00
Concerto con musiche di 5 dei 10 compositori
selezionati dall’International Workshop for Young Composers
In occasione del concerto:
– alle ore 19.00 visita guidata al Museo Collezione Mazzolini e al Museo dell’Abbazia
– al termine della visita aperitivo offerto da Il Poggiarello presso il Museo Collezione Mazzolini
Domenica 16 luglio
Auditorium Santa Chiara, ore 11.00
Concerto con musiche di 5 dei 10 compositori
selezionati dall’International Workshop for Young Composers
In occasione del concerto:
– alle ore 10.00 visita guidata al Museo Collezione Mazzolini e al Museo dell’Abbazia
– al termine del concerto aperitivo offerto da Il Poggiarello presso l’Auditorium Santa Chiara
Diverse tra loro, le dieci composizioni in programma restituiscono uno spaccato, un’immagine di cosa significhi fare musica oggi, di quanti modi e mondi espressivi esistano, di quanti linguaggi sia possibile avvicinare ed utilizzare.
Rachel Beja in Before i was born indaga le possibili relazioni tra stabilità e movimento, partendo dal principio che in musica il movimento sia sempre presente, anche nei momenti di apparente staticità. E poi si sofferma sulle possibilità timbriche offerte dagli strumenti e dai possibili trattamenti, anche non convenzionali, a cui possono essere sottoposti. Non diversamente Sergio Rodrigo in Fabrique des lignes «cerca di esprimere musicalmente metafore di movimento». Come racconta, nel suo caso: «L’idea è di creare una realtà musicale sempre muovente, espressa in una constante trasformazione della materia sonora e in una ricerca di rivelare la sua natura pulsante». E ancora il movimento guida la mano di Georgia Koumarà che, introducendo il suo Vagari, cita un passo del celeberrimo On the Roaddi Jack Kerouac: «Non avendo un posto dove stare senza stancarsene e siccome non c’era un posto diverso dall’ovunque dove andare, si mise a rotolare sotto le stelle…». E vaga anche la musica diTeocharis Papatrechas che in Doomed to its paralized eternity descrive le traiettorie seguite dalla musica stessa, attraverso ambienti sonori differenti, caratterizzati da maggiore o minore densità di suono, da qualità timbriche differenti.
Alla ricerca di motivi, intensi in senso musicale, ma anche come motivazioni, muove invece Gabriele Rendina Cattani con il suo Focus on changing.
Passa attraverso lo sguardo, lo scrutare l’immagine del suono, la musica di A cracked Mirror (Sat in the Corner) di Mattia Clera. E ancora l’immagine del suono è al centro del pezzo di Nicholas von Ritter-Zahony, Scotomes, che parte dall’analisi dello scotoma scintillante, «alterazione parziale nel campo visivo […], che si manifesta quando appaiono davanti ai nostri occhi delle macchie in movimento senza forma o dei punti». In casi particolarmente gravi gli scotoma «possono avere come risultato punti neri o sfuocati nel campo visivo». Così i suoni, ora punti scintillanti che appaiono poco alla volta davanti ai nostri occhi, fino a diventare punti neri, macchie dense, colorate, instabili e senza forma…
Diversi i punti di partenza che hanno portato alla composizione degli ultimi tre pezzi in programma. Muove dallo studio della musica tradizionale giapponese, messa in relazione con le musiche del mondo, alla ricerca della propria essenza, del proprio io Ten Voices di Ju Kuwabara. Dall’analisi, dalla destrutturazione, dal ricampionamento elettronico di una canzone, fino ad arrivare a una nuova esecuzione della stessa canzone alla luce di tutti questi passaggi, nasce invece Song & Dance di Maja Verlaak. Infine il compositore batterista Jeremy Wexler definisce il suo December «un esercizio di pazienza e una continuazione della mia ricerca sugli strumenti percussivi non acuti. Se le campane, i cimbali, i tam-tam, i rullanti, e la grancassa generalmente aggiungono enfasi, colore e forniscono una cornice ritmica ad un pezzo», ciò che interessa in questo specifico pezzo è sottolineare come l’uso di questi strumenti possa arricchire la timbrica degli altri strumenti, con cui si accompagnano in ensemble.
INGRESSI
- Ingresso ai concerti dei giorni 15 e 16 luglio all’Auditorium Santa Chiara € 1, offerto dall’Amministrazione Comunale di Bobbio
- Pacchetto turistico-culturale: concerto (con ingresso offerto dall’Amministrazione comunale) + visita guidata + aperitivo € 5
Per maggiori informazioni sull’International Workshop for Young Composers
http://idea.divertimentoensemble.it/formazione-international-workshop-for-young-composers-2017/
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