Spara alla polizia con un fucile a canne mozze, lo scarcerano in attesa del processo e scompare: preso ora dopo 4 anni di latitanza dai carabinieri di Codogno. Si tratta di L.A., albanese 44enne in Italia senza fissa dimora che doveva scontare una condanna ad 8 anni di reclusione proprio per il tentato omicidio commesso il 19 giugno 2001 a Gela, in Sicilia. L’uomo aveva ultilizzato, in questi 4 anni, altri 4 alias. A processo un diciottenne marocchino, M.R., domiciliato a Lodi ma irregolare in Italia. Per lui la pesante accusa di aver abusato di una dodicenne italiana. Ma l’uomo ha una carta che ritiene vincente. I suoi avvocati, infatti, ieri hanno sottolineato in udienza lui ha sempre pensato avesse 15 anni, che così gli era stato detto. Il marocchino, comunque, è in carcere da quest’estate e non viene fatto uscire. Ma non finisce qui la storia in quanto a risvolti. La denuncia in questura, infatti, è arrivata dai genitori della ragazza, che risulta anche aver filmato gli incontri con il telefonino. E poco dopo arriva la sospensione temporanea della patria potestà dei genitori e l’affidamento della 12enne a una comunità protetta. Una brutta storia, insomma, e dalle 1000 sfaccettature.