Dieci candeline per l’Urpel: Boiardi difende le Province

Dieci candeline per l’URPEL (Ufficio relazioni con il Pubblico e gli Enti locali). I dieci anni di attività del servizio sono stati celebrati oggi (giovedì 11 dicembre) in una sala Consiglio della Provincia affollata da Autorità ed Amministratori dei Comuni del territorio, presenti la Giunta provinciale al completo, con il presidente Gianluigi Boiardi in testa, e diversi dipendenti dell’Ente. Un incontro che ha offerto anche la possibilità di un dibattito sulla comunicazione pubblica nel suo complesso, moderato dalla dirigente responsabile del servizio, Assunta Paradiso, e con il contributo di relatori di alto prestigio e vasta esperienza.Nel suo intervento introduttivo, Boiardi ha rilevato la necessità di sfatare un luogo comune, quello dell’incapacità della Pubblica Amministrazione di comunicare con i cittadini. La Provincia lo fa da dieci anni, ha detto, con successo, tramite l’URPEL ed una serie di altri strumenti di comunicazione, tra cui un sito Internet che conta 1 milione e 200 mila contatti all’anno. Richiamando una trasmissione televisiva in cui si è presentato in modo riduttivo il ruolo svolto dall’Ente Provincia (contatterò il conduttore del programma per chiarirgli l’importanza del ruolo svolto dall’Ente, ha detto il presidente), Boiardi ha fatto presente come a Piacenza i cittadini, ed i sindaci dei 48 comuni in particolare, sappiano quel che la Provincia fa. Anche grazie all’URPEL, che oggi conta tre punti di riferimento: quello storico della sede di corso Garibaldi ed i due delle sedi decentrate di Borgo Faxhall e di via Colombo. Boiardi ha ritenuto decisamente ingiusto, e da respingere, l’epiteto di "fannulloni" attribuito ai dipendenti pubblici: "I miei "fannulloni", i miei ingegneri, i miei architetti, i miei geometri – ha voluto dichiarare – io li porto in giro per dimostrare alla comunità quel che sanno fare a livello di progettazione e realizzazione degli interventi. Con i suoi strumenti di comunicazione – ha aggiunto -, la Provincia vuole informare i cittadini su quello che fa con i soldi dei contribuenti. L’obiettivo è la trasparenza". Infine, Boiardi ha spezzato una lancia a favore delle Province: sono enti, ha detto, che hanno un ruolo centrale e che stanno conseguendo risultati fondamentali, lavorando in sinergia; lo dimostra la Consulta delle Province del Po, che ha ottenuto, con altri, un finanziamento CIPE di 180 milioni di euro per realizzare un progetto di valorizzazione del Po, e lo dimostra la Fondazione delle Province del Nord Ovest, che intende proporre la valle padana come nuova food valley al grande appuntamento di Expo 2015.Stefano Rolando, docente di teorie e tecniche della comunicazione pubblica dello IULM di Milano, si è soffermato sulla comunicazione della pubblica amministrazione del Paese, definendola non ottimale. Nel 2005, in base ad una indagine da lui condotta per conto del Ministero, risultava che il 50% della PA non si era ancora dotata degli strumenti previsti dalla normativa introdotta dagli anni ’90 in poi, che il 25% aveva una dotazione minimale di questi strumenti e che solo il restante 25% era in condizioni che si possono definire soddisfacenti. Una minima parte, tuttavia (4% circa), affrontava il problema della comunicazione in maniera ottimale, con un approccio simile a quello delle imprese private, tenendo conto delle esigenze dei diversi tipi di utenza ed  in base ad indagini di marketing territoriale. Le cose vanno migliorate, muovendo dalla constatazione che la comunicazione, per la PA, non è una opzione ma un impegno prioritario, utile ad informare su quel che l’ente fa per consentire all’opinione pubblica di valutare il suo operato e suggerire le modifiche da apportare. Donatella Ronconi, editrice del quotidiano "Libertà", ha in particolare sottolineato l’importanza degli organi di informazione come tramite tra opinione pubblica e pubblica amministrazione: sono i giornali che consentono ai cittadini di sapere quel che fa la PA e di intervenire per fare proposte e suggerire modifiche. Per Elena Zuffada, direttrice del Centro di Ricerca per il Cambiamento delle Amministrazioni pubbliche (Ce.C.A.P.), la PA in questi anni ha fatto progressi nella comunicazione, ma permangono criticità. Auspicabile un intervento per migliorare l’immagine della PA tra le giovani generazioni. Vittorina Maestroni, direttrice del Centro di documentazione Donna di Modena, ha parlato dell’esperienza della sua Associazione, che opera con 59 pubbliche amministrazioni del territorio regionale per promuovere politiche di genere e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Valeria Benaglia, direttrice di un’Agenzia di comunicazione che opera a livello internazionale, si è soprattutto soffermata sull’impegno della sua azienda a migliorare la comunicazione delle pubbliche amministrazioni con cui collabora.Ha chiuso gli interventi l’assessore provinciale al Marketing territoriale e alla Comunicazione Mario Magnelli, ricordando come il suo Ente abbia già intrapreso la strada della diversificazione dell’informazione in base alle caratteristiche dell’utenza: in occasione della presentazione del  bilancio di metà mandato (ottobre – novembre 2007), si produsse, oltre alla documentazione rivolta agli "addetti ai lavori", un opuscolo realizzato da ragazzi per un pubblico di "profani".

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