Ri-pubblicazione sul bollettino ufficiale dell’Emilia Romagna del progetto

Il comunicato di No Tube:La ri-pubblicazione si è resa necessaria per ridisegnare il tracciato dell’elettrodotto che dovrebbe portare in retel ‘energia prodotta . L’elettrodotto si allungherà di conseguenza. Aumenteranno quindi anche gli esprori, che, ricordiamo, solo per il progetto Nure-Ronchignasco toccheranno 176 proprietari per un totale di più di 36 ettari. La nostra posizione in merito a questi progetti è quella recentemente ribadita durante la nostra audizione ala conferenza dei servizi: questi progetti nonn possono essere approvati perchè, oltre a portare una serie di danni enormi all’ambiente e alla sicurezza dei versanti (grave aumento del rischio-frane), contrastano apertamente con diverse norme di pianificazione e in particolare con la direttiva sull’idroelettrico approvata il 3 novembre scorso dalla giunta regionale.Purtroppo le altre Amministrazioni Provinciali della Regione non sono state ancora adeguatamente sensibiizzate, cosa che i comitati locali No tube delle altre Province stanno iniziando a fare in questi giorni. Per questo nelle altre province sono stati presentati moltissimi progetti devastanti (25 a Parma, 29 a Modena, 15 a Reggio e a Bologna), alcuni dei quali sono già stati portati a termine.A questo proposito allego una foto dell’impianto sul torrente Scoltenna, alto Appennino Modenese, dove si vede benissimo l’enorme danno prodotto da questi impianti, quando vengono realizzati senza una adeguata pianificazione precedente che indichi quali zone sono adatte alla produzione di energia idroelettrica e quali non lo sono. Nella foto si vede, a monte della traversa il torrente con una portata di acqua notevolo (notare che la foto è stata fatta prima delle piene dei giorni scorsi) e a valle della traversa, nel circolino rosso, quello che viene chiamato Deflusso Minimo Vitale. Cioè, quel deflusso della portata paragonabile a qualche rubinetto di casa, dovrebbe garantire che la qualità vitale del fiume a valle della derivazione si mantenga inalterata rispetto a quella a monte. Non srevono studi scientifici per dimostrare quanto siano lontane dalla realtà le cose scritte dai tecnici negli studi di impatto ambientale e approvate poi dagli amministratori della regione nelle valutazioni di impatto ambientale. Basta il buon senso di qualsiasi osservatore a valutare la devastazione che hanno portato a termine.

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