Dopo il dibattito scaturito a seguito della presentazione, nel corso della commissione 3 di venerdì scorso, il dossier sulla galleria d’arte Ricci Oddi non smette di scatenare polemiche. Alla minoranza continua a non andare giù l’annunciato avvicendamento in seno al cda dei due rappresentanti del Comune, Carlo Brunetti, che della galleria d’arte di via San Siro è presidente e Davide Gasparotto, alla cui successione il sindaco ha indicato Vittorio Anelli ed Eugenio Gazzola. L’assessore alla cultura Paolo Dosi in commissione ha sottolineato più volte che il problema, semmai, è politico. Politico perché l’avvocatura comunale ha stabilito che il percorso formale della nomine è regolare, giurisprudenza alla mano. «Sarebbe stato auspicabile che il sindaco avesse proposto un piano di rilancio comune, discusso in consiglio, e che si fosse partiti da qui per nominare le persone più idonee a perseguire gli obiettivi prefissati. Invece no – ha replicato il coordinatore di Forza Italia Massimo Trespidi – il sindaco ha voluto decidere tutto a tavolino». «Ci sono state forzature e il procedimento è intriso di ombre – ha rincarato Sandro Ballerini – non c’è stata selezione, non si sono definiti i criteri. Tanto più che gli indirizzi del Comune non possono incidere su enti che hanno un proprio statuto. Per questo farà in modo di impugnare questi indirizzi».