L’ampliamento alla quarta corsia dell’autostrada A1 è stato al centro di un incontro che si è svolto oggi a Bologna. Presenti oltre all’assessore regionale per la Mobilità e i Trasporti, Alfredo Peri, e i funzionari della Regione, anche rappresentanti di Anas, Autostrade per l’Italia, Province e Comuni capoluogo. Per l’amministrazione provinciale di Piacenza hanno partecipato l’assessore ai Trasporti Patrizia Calza e il responsabile del Servizio Infrastrutture Davide Marenghi. Poiché con la stipula della recente convenzione di concessione autostradale, operativa da quest’anno, sono state inserite le risorse necessarie per la realizzazione dell’ampliamento, si è reso necessario un confronto istituzionale finalizzato ad analizzare le opportunità che si presentano per il territorio, oltre ad individuare il percorso procedurale che potrà portare all’approvazione dell’intervento. Poiché Autostrade ha intenzione di predisporre il progetto preliminare entro la metà del prossimo anno, si vuole che lo stesso venga preventivamente condiviso tra gli Enti interessati. Subito dopo infatti potrà essere esaminato da Anas e autorizzato, con decreto ad hoc, da parte del Ministro competente, senza necessità di passaggio al CIPE. Si è deciso che le Province svolgano un ruolo di coordinamento e sintesi delle proposte, ma anche di raccolta delle osservazioni presentate dei vari Comuni coinvolti. Pertanto, a breve, la Provincia convocherà i Comuni stessi per cominciare a condividere i temi da porre al confronto con la Regione e soprattutto con Anas e Autostrade. "Sicuramente un ampliamento della piattaforma stradale porterà miglioramenti sia sotto il profilo della sicurezza, con la provata diminuzione degli incidenti, determinata dalla fluidificazione del traffico, sia sotto il profilo ambientale – ha sottolineato l’assessore Calza -. E’ importante però che tale intervento, prettamente autostradale, costituisca anche una opportunità per il territorio, attraverso il miglioramento della accessibilità alla rete (messa in sicurezza di caselli ad es.), oltre alla realizzazione di eventuali opere di collegamento diretto o indiretto con un altro grande asse di attraversamento della pianura padana quale quello della via Emilia". "In particolare – conclude Patrizia Calza – la proposta del territorio piacentino dovrà costituire l’occasione per affrontare, sia pure indirettamente, due importanti temi quali quello della via Emilia e del secondo Ponte sul Po".