Piacenza ricorda i caduti per la patria

Nel giorno dedicato alla persone care scomparse, Piacenza ricorda i caduti per la patria. Lo fa con una cerimonia di vibrante e accorata memoria storica al cimitero urbano alla presenza delle massime autorità civili e militari cittadine. Il primo ricordo va a Giannino Bosi, comandante partigiano del Friuli. Il corteo, in un lungo e significativo percorso è partito alle 10,15 dal piazzale antistante l’ingresso principale, ha sostato davanti alla tomba di Bosi, il valoroso combattente che si pose  al comando di un’unità che, per oltre un anno, combatté i nazifascisti muovendosi sulle alture lungo il Tagliamento. Durante l’offensiva antipartigiana sferrata in forze dai tedeschi nell’inverno del 1944, Bosi e i suoi compagni resistettero agli attacchi con grande determinazione. In un ultimo cruento scontro con i tedeschi, avvenuto tra Meduna e il Tagliamento, i partigiani finirono per esaurire le munizioni. Il giovane ufficiale, per non cadere vivo nelle mani del nemico, riservò a se stesso l’ultima pallottola, come è ricordato nella motivazione della massima ricompensa al valore. Nel cimitero urbano, dove la salma di Bosi fu tumulata dopo la guerra, è stato eretto un piccolo monumento che lo raffigura in veste di partigiano.Ha avuto quindi luogo la celebrazione della funzione religiosa da parte del cappellano militare don Bruno Crotti. Al termine della cerimonia, la benedizione delle corone d’alloro e la deposizione delle stesse al Famedio.Quindi il corteo ha sostato davanti alla lapide dei Caduti per la patria, alla Cappella riservata agli austriaci (2° reparto) e al Campetto dei partigiani caduti in guerra (4° reparto), dove è stata deposta una corona. Durante il percorso sono state effettuate inoltre brevi soste davanti alla Cappella dei concittadini illustri (1° reparto), dove è stata deposta una corona d’alloro, davanti alla Cappella dei bambini che nel luglio del 1991 persero tragicamente la vita sul Brentei, alla Cappella del poeta dialettale Valente Faustini e una sosta davanti alla lapide dei partigiani fucilati durante la seconda guerra mondiale. Lì è stata deposta una corona e il sindaco Roberto Reggi ha tenuto l’allocuzione ufficiale.

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