Sindacati pensionati, lettera aperta ai sindaci. In piazza il 5 novembre

Lettera aperta che i sindacati dei pensionati hanno inviato in questi giorni a tutti i sindaci della provincia di Piacenza. La missiva fa parte del percorso di "contrattazione comunale" che i pensionati di Cgil, Cisl e Uil hanno iniziato in questi giorni con incontri e discussioni.  In tempo utile per recepire, nei bilanci comunali in fase di realizzazione e discussione, delle politiche in favore dei pensionati che nella lettera denunciano tutta la loro sofferenza e chiedono ai sindaci una maggiore "responsabilità" nei loro confronti. Nella lettera ci sono 13 domande rivolte a tutti i sindaci: Spi, Fnp e Uilp – che a Piacenza rappresentano circa 45mila persone -, ritengono che questa iniziativa sia cruciale per una maggior dignità dei loro iscritti in pensione. Questo il testo integrale: LETTERA APERTAAi Sindaci dei Comunidella provincia di PiacenzaCaro Sindaco,- lo sa che i pensionati della provincia di Piacenza il 5 novembre 2008 scenderanno in piazza a protestare perché con la pensione –che ha perso negli ultimi dieci anni oltre il 30% del potere d’ acquisto- non ce la fanno più ad arrivare alla fine del mese e i disabili non possono più pagare l’assistenza necessaria?- Lo sa che dal 1992 i pensionati sono sprovvisti di un meccanismo di adeguamento delle pensioni al costo reale della vita?- Lo sa che, da allora ad oggi, abbiamo ricevuto solo elemosine sulle pensioni più basse: nel 2001 con il "milione di Bonaventura", che pochi hanno visto, e oggi col ritorno della "carta annonaria"? Solo l’anno scorso una boccata d’ossigeno con la quattordicesima ai più bisognosi; ma per tutti gli altri?- Lo sa che di fronte a questa situazione insostenibile i Governi hanno risposto, nel 2007, con l’aumento della pressione fiscale anche sulle pensioni e nel 2008 con tagli inaccettabili su sanità e assistenza?- Lo sa che il costo per assistere un disabile in casa protetta o al proprio domicilio è raddoppiato negli ultimi dieci anni e che queste spese non sono neanche riconosciute, se non in minima parte, come deduzione o detrazione fiscale?- Lo sa che schiere sempre più numerose di anziani frequentano, anche nella nostra ricca Emilia Romagna, i centri di sostentamento per vitto e alloggio e che molti stanno svendendo la piccola casa di proprietà, ottenuta con anni di sacrifici, perché non ce la fanno più a pagare tasse e utenze?- Lo sa che c’è una Sua corresponsabilità per quelle lunghe liste d’attesa per visite specialistiche e per esami diagnostici che diventano drammi per chi non può permettersi visite private?- Lo sa che le addizionali Irpef introdotte dai Comuni hanno ulteriormente impoverito la povera gente e ora sarebbe doveroso un alleggerimento delle trattenute fiscali anche da parte degli Enti Locali?- Lo sa che nelle attività di spesa che producete vi è una parte… di spreco, mentre molti anziani vivono soli, abbandonati e quindi emarginati?- Lo sa che i cittadini si chiedono, sempre più insistentemente, perché non sono stati destinati ai bisogni sociali né una parte dei lauti introiti incassati dallo sviluppo edilizio, né una parte dei copiosi utili realizzati dalle società cui sono stati ceduti i servizi comunali di pubblica utilità?- Lo sa che se il cittadino comune, di fronte all’attacco sistematico e spregiudicato da parte del Governo centrale al sistema pubblico delle garanzie sociali, non può almeno riporre le proprie speranze nella municipalità per ottenere un po’ di giustizia, "Manderà a quel paese" istituzioni, politica e democrazia?- Lo sa che siamo stanchi di sentire il solito ritornello dei sindaci che minacciano di ridurre i servizi sociali se il governo centrale taglierà i trasferimenti agli enti locali?- Lo sa infine che in provincia di Piacenza abbiamo più di novantamila pensionati, di cui circa la metà rappresentati dalle categorie confederali, che oltre a scendere oggi in piazza andranno anche a votare?Le abbiamo rivolto tredici domande. Non pretendiamo che Lei risponda a tutte, ma almeno a quelle che riguardano direttamente i Suoi concittadini pensionati, dovrà farlo, perché se è vero che la maggiore responsabilità di questa situazione insostenibile risiede in chi ci governa da Roma, è anche vero che con il decentramento federalista riceverà in eredità una parte rilevante di questa responsabilità.In quest’ambito Le chiediamo di valutare, con molta attenzione, la piattaforma unitaria che Le abbiamo fatto pervenire.Vorremmo trovare, in un clima di dialogo e confronto, risposte e impegni chiari per garantire le risorse necessarie per servizi sociali e qualità della vita migliori per i Suoi concittadini, pensionati e non.

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