Operazione Camaleonte 2006, sgominata banda di trafficanti magrebini e sequ

Al termine di  un’articolata indagine condotta dalle fiamme gialle di Piacenza e coordinata dalla dott.ssa Margherita addei della direzione distrettuale antimafia di Milano, e’ stato possibile in più di due anni di incessante e silenzioso lavoro, risalire la lunga ed articolata filiera dello spaccio, sino a giungere al vertice della piramide dell’organizzazione criminale. Si tratta di "magrebini" in grado di gestire partite di cocaina di 40 chilogrammi, di raccogliere in pochi giorni 300.000 euro in contanti e di disporre di immobili ed autoveicoli di grossa cilindrata, in Italia e nei paesi di origine, avendo l’accortezza di risultare "nulla tenenti".I finanzieri del nucleo polizia tributaria, nel corso delle indagini, non solo sono riusciti ad arrestare 19 soggetti e sequestrare in Italia e all’estero kg. 165 di hascish, kg. 1,5 di eroina e kg. 27 di cocaina, ma anche a sottrarre all’organizzazione delinquenziale n. 15 tra autoveicoli, furgoni e motoveicoli, n. 2 immobili per un valore di euro 600.000 circa, denaro contante per euro 425.000, 1.700 capi di abbigliamento contraffatti e due rolex di dubbia provenienza, arrivando a scardinare il collaudato sistema usato per schermare la riconducibilità degli ingenti beni ai vertici del sodalizio.Con le ultime ordinanze di custodia cautelare, emesse dal giudice per le indagini preliminari di milano (dott.ssa Interlandi) sono stati arrestati altri .4 soggetti (tre nordafricani ed un’italiana). I provvedimenti hanno recepito "in toto" le ricostruzioni degli investigatori ed hanno anche consentito di sequestrare conti correnti, beni mobili ed immobili, nonché di individuare, in una societa’ fiduciaria di San Marino, i riciclatori di denaro del traffico di stupefacenti.Da San Marino una società fiduciaria, anche tramite un importante concessionario della provincia di Rimini, acquistava e intestava il bene mobile (spesso auto di grossa cilindrata) e ne consentiva l’utilizzo ai marocchini, sfuggendo così a qualunque possibilità di sequestro sul territorio nazionale. Con tale "escamotage" i criminali riuscivano anche ad eludere il pagamento delle numerose sanzioni derivanti dalle violazioni al codice della strada.

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