"È vero che la definizione dell’estensione delle zone di ripopolamento e cattura è di esclusiva prerogativa provinciale ma l’interscambio con i Comuni interessati dovrebbe essere oltre che consuetudine, una forma di rispetto istituzionale", a dirlo è Luigi Francesconi (PdL) in relazione alle dichiarazioni dell’Assessore Spezia che, commentando il malcontento del Sindaco di Caorso in merito all’allargamento del divieto di caccia nell’Oasi De Pinedo, aveva risposto che i "Sindaci non hanno titolarità in materia venatoria". "In realtà – spiega Francesconi – ciò non è propriamente vero: i Sindaci dovrebbero dire la loro per quanto riguarda l’estensione degli ATC e la nomina dei componenti dei Consigli Direttivi, ma l’Amministrazione Provinciale ha dimostrato di ignorare le norme regionali e di procedere a testa bassa lottizzando politicamente tutti i posti disponibili per poter fare ciò che crede a danno di cacciatori, agricoltori ed Enti Locali. Il caso dell’Oasi De Pinedo è emblematico: il Comune di riferimento ed i cacciatori sono contrari all’ampliamento della zona di ripopolamento e cattura, eppure l’Amministrazione Provinciale fa ciò che vuole, succube com’è degli ambientalisti, il cui consenso deve essere guadagnato in vista delle Elezioni del prossimo anno. E così si ha il caso di un’Assessore alla Caccia che non fa gli interessi dei cacciatori, anzi, continua a ridurre il territorio cacciabile ed il calendario, aumentando per contro i vincoli burocratici." "Se il Comune non può far nulla per opporsi all’estensione della zona di ripopolamento – prosegue il Consigliere – possono però farlo, come previsto dalla legislazione nazionale e regionale, i proprietari dei fondi: a loro faccio appello perché impugnino la decisione provinciale. Mi rivolgo in particolare alla Regione, proprietaria del territorio demaniale della golena di Po su cui si trova gran parte dell’Oasi, affinchè ascolti le richieste dei cittadini e si comporti di conseguenza."