Ieri sera, 18 settembre, si è tenuta nell’aula magna dell’Istituto Tecnico Industriale "Marconi", l’annuale assemblea delle guardie giurate venatorie volontarie. Alla presenza di oltre 150 guardie, hanno portato i saluti i quattro presidenti provinciali delle associazioni venatorie (Federcaccia, Enalcaccia, Libera Caccia e Arcicaccia). L’assessore provinciale alla Caccia, Mario Spezia, ha introdotto i lavori dell’assemblea, richiamando il ruolo insostituibile dei volontari della vigilanza venatoria. Celestino Poggioli, responsabile del Servizio faunistico e comandante della Polizia Provinciale, ha quindi tenuto una relazione che ha toccato gli aspetti principali dell’attività di vigilanza, nonché le questioni di attualità dell’esercizio venatorio sul territorio provinciale. Si è parlato delle difficoltà a vigilare sulle zone a protezione speciale e sui siti di importanza comunitaria, poiché i perimetri di questi territori non sono tabellati, dell’utilizzo di collari da addestramento per cani, utilizzo che è consentito purché non ci sia maltrattamento degli animali. Inoltre, si è parlato dell’utilizzo, da parte di tutti i cacciatori che accedono alle zone ove sono in atto le battute al cinghiale, di giubbetti ad alta visibilità, allo scopo di ridurre il rischio di incidenti di caccia. Altro tema al centro della discussione è stato il controllo del prelievo venatorio oltre i limiti consentiti: l’incremento consistente della fauna selvatica sul territorio provinciale induce infatti molti cacciatori ad eccedere sul prelievo. Occorre dunque ricordare a tale proposito, che oltre alla sanzione pecuniaria, in tali casi si incorre nella sospensione dell’attività venatoria e nell’obbligo di risarcire all’ATC il danno faunistico provocato, che nel caso di una lepre è di 500 euro, per un fagiano 100 euro, per uno storno 250 euro, per un capriolo 1000 euro, per un cervo 2000 euro. L’assemblea si è conclusa con il riconoscimento e il ringraziamento, da parte della Provincia, alle guardie giurate venatorie per la collaborazione prestata alla Polizia Provinciale e al Corpo Forestale dello Stato per il loro ruolo di controllo del territorio in aree spesso non controllate dalle forze di polizia.