Piazza S.Antonino, interviene la Freda

L’Assessore comunale alla Riqualificazione Urbana Sabrina Freda risponde alla nota a firma FAI Piacenza e Italia Nostra Piacenza,  riportata dalla stampa locale e relativa alla sistemazione di piazza S. Antonino. "Corre l’obbligo – scrive la Freda – di richiamare alcuni punti della vicenda e fornire alcune precisazioni. L’elaborazione del progetto di sistemazione di Piazza S. Antonino, da parte degli uffici tecnici del settore Riqualificazione urbana, è stata preceduta  da un ricco dibattito, avviato sulla stampa locale già dalla prima volontà espressa dalla Pubblica Amministrazione di avviare un concorso di idee finalizzato all’elaborazione di ipotesi progettuali che contemplassero nuovi assetti di uno spazio straordinario, finalmente recuperato dal triste ruolo di parcheggio interpretato fino a qualche tempo fa.La procedura del concorso di idee veniva intrapresa proprio perché diventasse "…occasione di confronto tra i professionisti e di coinvolgimento dei cittadini, favorendo la partecipazione con mostre e dibattiti…" e  permetteva "..di avere … un’ampia banda di proposte confrontabili,.. uno strumento tecnico di valutazione per orientare le scelte dell’Amministrazione..", come ben specificato nella premessa del catalogo che raccoglie i 66 progetti elaborati da professionisti provenienti da tutta Italia.Al concorso hanno dunque fatto seguito la premiazione pubblica dei progetti classificati, la redazione del catalogo di cui si è detto, una mostra e una serie di interventi sulla stampa locale, normalmente aperta al contributo dei singoli cittadini e, a maggior ragione alle istituzioni e alle associazioni  presenti sul territorio.Anche FAI Piacenza e Italia Nostra Piacenza hanno avuto modo quindi di esprimere a più riprese le proprie convinzioni in merito alla sistemazione di Piazza S. Antonino in diverse occasioni.In particolare, l’auspicio delle 2 illustri Associazioni (oltre che di moltissimi cittadini), che l’intervento fosse ponderato e contenuto, veniva preso come uno dei punti essenziali per informare la progettazione della nuova Amministrazione che, avendo stabilito nella circostanza di non ricorrere all’affido di incarichi a professionisti esterni,  attribuiva il compito di redigere un progetto agli uffici tecnici del settore Riqualificazione Urbana.Pur auspicando dibattiti e percorsi partecipativi quanto più allargati,  occorre infatti, ad un certo punto, arrivare a definire un progetto.Se infatti esiste la necessità di un dibattito allargato, è pure necessario che ad un certo punto si faccia una sintesi della discussione e si pervenga ad un progetto unitario che, inevitabilmente, non potrà né essere una burocratica sommatoria di sollecitazioni, né arrivare a soddisfare le pur legittime singole propensioni di ogni cittadino o associazione della comunità.Partecipazione non significa infatti imposizione della proprie opinioni, ma arricchimento della discussione per consentire di operare la migliore sintesi progettuale che una Pubblica Amministrazione ha il diritto ed il dovere di esprimere valutando tutti i criteri (estetica, costi, manutenzione, fruibilità, compatibilità, memoria storica…) per cui possa e debba essere ritenuta responsabile.Non appena il progetto della Piazza, ora in elaborazione, sarà completato nella sua prima stesura, seguirà ancora il normale iter di confronto partecipato con i quartieri, così come previsto dai regolamenti comunali.Tale progetto è stato peraltro sviluppato impostando, fin dalle prime fasi progettuali, il confronto con la Sopraintendenza  in merito alle scelte da operare:  proprio in ragione della rilevanza storico artistica  dell’area, l’intervento è infatti sottoposto al parere vincolante della Sopraintendenza medesima, e si è ritenuta pertanto preziosa la possibilità di un dialogo preventivo che scongiurasse errori di valutazione nell’impostazione progettuale.La scelta di non riproporre la pavimentazione in ciottoli, ma con lastre più regolari di materiali presenti nella tradizione piacentina (beola e granito montorfano), è derivata dalla volontà di realizzare uno spazio a misura di tutti i cittadini (ciclisti, disabili, anziani, signore con i tacchi…) contemperando le esigenze dell’arte e della memoria con quelle della vita moderna,  così come verosimilmente fecero saggiamente i nostri antenati quando decisero di pavimentare in ciottoli la piazza un tempo di terra battuta, così come forse "troppo modernamente" decisero di sostituire i "sass" con un poco decoroso asfalto .Il richiamo ai diversi punti che compongono la vicenda, unitamente alla disponibilità -peraltro mai negata- di discutere con chiunque sull’argomento, nelle modalità e nelle sedi appropriate, mi auguro  possano chiarire una serie di azioni che mi sembra poco corretto interpretare come atti d’imperio o di improvvisazione.Ricordo, su quest’ultimo aspetto, che per la prima volta nella sua storia la città di Piacenza si sta dotando di una cartografia che censisce i materiali -con il loro stato di conservazione- che formano tutte le pavimentazioni del centro storico e programma in modo unitario gli interventi futuri, così come, per la prima volta, il Gruppo Urban Design, selezionato tra prestigiosi curriculum provenienti da tutta Italia, fornisce gratuitamente sostegno tecnico preventivo su tutte le azioni di riqualificazioni urbana in programma.Certamente – conclude la Freda – ci troviamo in una fase di un percorso ancora lungo, ma che non si vuole interminabile, che la Pubblica Amministrazione intende sviluppare in modo aperto, corretto e trasparente, ma anche nel rispetto dei ruoli e delle competenze istituzionali e professionali in campo". 

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