Boiardi: nessun cambiamento politico dopo le dimissioni di Tansini, non ci

Dichiarazione del Presidente Gian Luigi Boiardi in merito alle dimissioni dell’Assessore Pietro Luigi Tansini- Consiglio Provinciale del 15.09.2008 – Non ho voluto fino ad oggi commentare le dimissioni di Pietro Tansini da Assessore Provinciale perché ritengo che il momento ed  il luogo appropriato sia questo: il Consiglio Provinciale. Ho cercato in questi anni di governare l’attività della Provincia finalizzandola al bene comune e tenendo conto il più possibile delle proposte che le diverse componenti della coalizione di governo di questo Ente hanno espresso in tal senso. Riconosco che molti contributi mi sono stati dati da tutte le componenti ed ho sempre cercato di tenerne conto. Voglio qui riconoscere che i risultati conseguiti fino ad oggi, concreti, misurabili e positivi per la nostra comunità, sono frutto di un lavoro di squadra che insieme abbiamo condotto, con la Giunta e con tutte le componenti della coalizione. E’ pertanto evidente che le motivazioni che l’architetto Pietro Tansini ha voluto esplicitare (non nella lettera agli atti, ma in un’altra successiva) sono il frutto di considerazioni personali, tanto che i gruppi consiliari "Pensionati Piacentini" e "Italia dei Valori", che qui rappresentano gli elettori, non le hanno sottoscritte, confermandomi la volontà di continuare a collaborare con questa maggioranza per proseguire il lavoro fin qui svolto. Devo quindi concludere che le dimissioni espresse dall’architetto Pietro Tansini, che nel merito e per lo stile si commentano da sole, non hanno alcuna conseguenza politica.  Per di più risultano infondate e travisano la realtà.  Al riguardo voglio precisare che il merito e le motivazioni degli episodi elencati sono ben diversi da quelli che si vogliono far apparire nella citata lettera e sono ovviamente, disponibile, se verrà richiesto dai signori consiglieri, secondo i nostri regolamenti, di dimostrarlo in questa sede istituzionale. Permettetemi ora una considerazione personale. Mi chiedo come un assessore possa lavorare insieme ad un organo collegiale per oltre quattro anni, e a pochi mesi dalla fine del mandato decidere, individualmente e non in coerenza con la volontà dei gruppi consiliari di riferimento, di interrompere una tale esperienza, con motivazioni prive di fondate giustificazioni politiche e riconducibili ad una logica che io speravo fosse definitivamente superata. Richiamando peraltro episodi che risalgono addirittura all’insediamento di questa Giunta. Se un Assessore, per calcoli e valutazioni di carattere politico o partitico, decide, nell’approssimarsi della fine del viaggio, di abbandonare la barca su cui si trova per poter poi approdare altrove, lo può fare e può anche essere ritenuto legittimo; sarebbe solo preferibile che ciò venisse dichiarato e non mascherato e per di più colpevolizzando gli altri, comprese le persone con cui ha collaborato in questi anni.Vi comunico infine – a norma di Legge e di Statuto – che con mio decreto ho stabilito in questa fase, che sta avviandosi verso la fine del mandato elettorale, di non procedere alla nomina di un nuovo Assessore, riducendo quindi il numero di Assessori da otto a sette e, di conseguenza, di sovrintendere direttamente alle Politiche concernenti le Risorse Umane (Personale) e assegnando al vicepresidente Mario Spezia le Politiche Patrimoniali e Finanziarie (Bilancio) che erano le materie di competenza dell’Assessore dimissionario.

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