Aumenti pasta e pane, agricoltori innocenti

"Diminuzione del prezzo del 25% in un anno per il mais e di quasi il 30% per il frumento. Questa è la realtà che i consumatori devono sapere per capire, una volta di più: che gli aumenti dei prezzi dei principali prodotti alimentari come pane e pasta non derivano, di certo, dagli agricoltori."  A sottolinearlo, in queste ore, è Mario Vigo, presidente di Confagricoltura Lodi, sottolinea le differenze che, ancora oggi, vengono percepite nella dura lotta delle famiglie italiane nella spesa quotidiana. "Secondo la Granaria di Milano, cioè l’istituzione deputata alla raccolta dei dati sui prodotti agricoli – spiega Vigo – il mais è passato – nell’arco del periodo dal 4 settembre 2007 al 2 settembre 2008 – da un prezzo di 229 euro la tonnellata a quello di 170 euro la tonnellata. Per il frumento, sempre nell’analogo periodo, la diminuzione è stata dai 273 ai 208 euro la tonnellata". Insomma, gli aumenti sulle tavole no sarebb certo colpa degli agricoltori.

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