Prezzi uve, interviene Coldiretti

Nulla di fatto nella prima riunione della commissione prezzi delle uve che si è riunita venerdì mattina presso la Camera di Commercio; un rinvio che  – secondo Coldiretti – "suona come l’indisponibilità da parte di alcuni soggetti a consolidare rapporti di filiera che diano benefici alla viticoltura piacentina". "In piena vendemmia –  commenta Coldiretti Piacenza – sostenere che ancora non siano disponibili dei dati utili ad una corretta rilevazione dei prezzi delle uve, proprio da parte di coloro che stanno invece cercando di accaparrarsi le scarse produzioni della provincia, non giova certamente all’instaurazione di sani rapporti commerciali". "Purtroppo il rischio – rileva il presidente Luigi Bisi – è che i produttori che non trasformano direttamente o che non conferiscono alle cantine sociali, cedano alle lusinghe di andare a vendere le proprie uve fuori provincia (Pavia, ndr), dove a fronte di prezzi che in alcuni casi sono doppi rispetto allo scorso anno, vengono stretti rapporti di filiera che certamente non giovano al sistema vino piacentino". Da tempo "Coldiretti si è attivata affinché giungessero in anticipo segnali di prezzo ai produttori, come già avviene in altre realtà, dando garanzie di stabilità al comparto e certezze di reddito ai viticoltori, mentre invece continuano a prevalere interessi di lobby, che per motivazioni più commerciali che agricole, speculano sul lavoro dei produttori svilendone la professionalità e sminuendo la qualità dei prodotti". "Questo rinvio – rimarca il direttore Giovanni Roncalli – non può che esser letto come ulteriore segnale verso la volontà di non voler far crescere il comparto da parte di alcune lobby che preferiscono invece commercializzare prodotti di dubbia qualità a basso prezzo, piuttosto che valorizzare adeguatamente l’alto livello raggiunto dai vini piacentini. I dati commerciali già disponibili nei nostri uffici evidenziano come quest’anno ci sia sul mercato parecchia vivacità, con scambi che confermano prezzi di gran lunga maggiori rispetto a quelli dello scorso anno. È chiaro che di fronte all’infruttuosità della commissione prezzi – prosegue Roncalli – nella riunione prevista per la prossima settimana, saremo noi a fornire le giuste indicazioni disponibili, affinché i produttori sappiano muoversi di conseguenza".Il vino piacentino, emblema della nostra provincia, continua a soffrire la presenza di alcuni soggetti che ben poco hanno a cuore la valorizzazione della qualità del prodotto e del territorio, una qualità che si conquista e si mantiene nel mercato dei vini solo pagando il prodotto per il suo reale valore.

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