Ancora scossa l’intera comunità piacentina dal drammatico gesto di Vincenzo Barrile, 80 anni, che ieri sera si è suicidato verso le 18.30 con un colpo di pistola al cimitero di Piacenza, sopra la tomba della moglie che aveva perso 2 anni fa. Ha atteso che il cimitero fosse chiuso, poi si è sparato alla testa. A dare l’allarme, chiamando la polizia, è stato il figlio Antonio che nell’abitazione del padre aveva notato l’assenza del genitore e dell’arma da fuoco. Gli agenti giunti sul posto hanno dovuto attendere l’arrivo del custode perché il cimitero era chiuso. Poi una frenetica corsa degli agenti e del figlio verso la tomba di famiglia. Qui la tragica scoperta. Il corpo di Vincenzo Barrile giaceva riverso a terra. L’uomo si è sparato con una Franchi Calibro 22. I soccorritori non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Vani i tentativi di rianimarlo del 118. Era un ex poliziotto da tempo in pensione. Vincenzo ha anche lasciato una lettera in cui spiega i motivi dell’estremo gesto ai familiari. Il sorvegliante tra l’altro era il nipote del suicida. Alla base del gesto estremo forse la non accettazione della morte della moglie. Purtroppo si tratta di una tragedia nella tragedia. Proprio 2 anni fa uno dei figli di Vincenzo Barrile, Mauro, appuntato della Guardia di Finanza in servizio a Piacenza, si tolse la vita sul greto del Trebbia.