Vendemmia 2008, le perdite attorno al 40%

La vendemmia appena iniziata conferma le nostre previsioni: dopo l’intenso periodo di maltempo, afferma il direttore di Coldiretti Piacenza Giovanni Roncalli, anche la viticoltura piacentina è costretta a fare i conti con i danni subiti. Le prime operazioni di raccolta confermano una perdita produttiva attorno al 30%-50% rispetto alla media, in particolare per le uve rosse (Bonarda), indispensabili per il Gutturnio.Un danno consistente, aggravato dagli aumenti dei costi di produzione dei tanti trattamenti effettuati, che potrà essere in parte attutito da un valore qualitativo superiore e conseguentemente da una remunerazione adeguata allo scarso prodotto disponibile.Così, continua Roncalli, se da una parte la limitata produzione, aiuterà a smaltire le giacenze esistenti (ottima qualità), attenuando quei fenomeni speculativi a cui spesso abbiamo assistito, certamente le giacenze 2007 non compenseranno, comunque il calo di produzione 2008.Dall’altra parte la scarsa produzione beneficerà positivamente del prezzo medio, che è stato confermato, dai primi segnali, si avvicina ad importi, in alcuni casi, superiori al doppio.Proprio per questi motivi, sottolinea Roncalli, invitiamo la commissione prezzi della Camera di Commercio, che ricordiamo ha il compito di rilevazione prezzi e non di formazione a solo vantaggio degli acquirenti, a prendere atto della situazione piacentina: qualità delle uve e scarsità di prodotto.Altrettanto determinante in questo sarà la necessità di concludere velocemente la fase di revisione del disciplinare vini DOC colli piacentini, per andare nella direzione della valorizzazione delle nostre produzioni, assecondando l’evoluzione delle scelte dei consumatori, ma anche la trasparenza nell’applicazione dello stesso disciplinare.Come Coldiretti Piacenza, vogliamo farci garanti, attraverso un sistema di analisi e controlli in collaborazione con gli organi preposti, che quanto riportato nelle etichette dei nostri vini corrisponda veramente al contenuto; solo così possiamo valorizzare davvero l’intero sistema, incentivare le esportazioni ed essere credibili agli occhi dei consumatori.Da elaborazione su dati Ismea – Ac Nielsen, emerge una crescita in valore delle esportazioni con un incremento complessivo del 7,7 per cento realizzata sia sul mercato comunitario (+7,3 per cento) che sui mercati terzi come gli Usa (+8,1 per cento) nel primo trimestre dell’anno. Si tratta di un andamento confortante anche in considerazione del fatto che è aumentato del 2,6 per cento l’acquisto di bottiglie di vini a denominazione di origine (Doc/Docg) dalle famiglie nel primo semestre 2008.Proprio per questo, conclude Roncalli è indispensabile che l’indicazione DOC in etichetta sia davvero  una garanzia e non un alibi e una copertura per quanto contenuto in bottiglia.

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