Mettere ordine nel "far west" del settore idroelettrico, in particolare per la costruzione delle centraline sui fiumi del territorio. Questo l’intento della Regione Emilia Romagna che con una direttiva sta cercando di affrontare la spinosa questione, anche perché sul tavolo ci sono moltissimi progetti di questo genere. Due gli elementi fondamentali del testo, al momento in forma di bozza; si tratta in sostanza di criteri che riguardano le distanze degli impianti e soprattutto la qualità ambientale delle acque che, secondo la direttiva, dovrebbe essere la stessa a monte del prelievo, così come a valle. Contesta i contenuti della direttiva il comitato No Tube di Piacenza che chiede in particolare una definizione legislativa chiara della "qualità delle acque".