Anche i pendolari di Lodi e Cremona arrabbiati per i disagi quotidiani

Lodi scrive al presidente Formigoni per i disagi quotidiani dei pendolari nel territorio. Cremona ha preso oggi, contemporaneamente, carta e penna per scrivere alla Regione Lombardia e a RFI. Scrive Simone Uggetti, assessore all’ambiente del comune di Lodi: "Perché nel 2008 nella nostra Regione, che rivendica (a ragione, sotto molti profili) i suoi primati di efficienza, modernità e competitività, non si riesce a garantire uno standard accettabile di servizio, per un fattore essenziale come la mobilità ferroviaria? Perché, ormai da giorni, una situazione già sensibilmente deficitaria si aggrava ulteriormente e progressivamente? Perché quando si verifica un disservizio, un inconveniente, un problema di qualsiasi natura, non si riesce a fornire una comunicazione tempestiva e un’informazione precisa ai pendolari? Come è possibile che il primo caldo di giugno metta in ginocchio la rete ferroviaria?" Il sindacvo di creona Giancarlo Corada, invece, scrive:"Guasti praticamente ogni giorno, che inducono ritardi pesantissimi che, a loro volta, si ripercuotono sul fisico, sui nervi e sui tempi che ciascuno vorrebbe meglio dedicare al lavoro, alla propria famiglia ed ai propri affetti. Convogli incomprensibilmente ridotti nel numero delle carrozze, con conseguente obbligo, per molti, di viaggiare in piedi, in ambienti che dovrebbero essere condizionati, e che invece condizionati non sono, perché i condizionatori sono guasti. A tutto ciò si aggiunge, poi, la vera e propria beffa di vedersi negare, da qualche mese, addirittura i "bonus" per i ritardi, per la cessata convenzione tra Trenitalia e Regione Lombardia, che dovrà ben essere rinnovata e la cui "vacanza" non si capisce perché dovrebbe essere pagata, (anche questa !), dai pendolari. Come capirà la situazione presenta dati di assoluta insostenibilità ed irragionevolezza.Inadempienze ed incapacità recenti, difficoltà di ordine finanziario ed organizzativo si vanno accumulando e vanno ad accrescere una situazione strutturalmente difficile ed intricata, che purtroppo viviamo da anni.

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