Dagli ultimi dati disponibili emerge che nel corso del 2007 in Emilia-Romagna, il numero delle donne che hanno utilizzato la pillola abortiva Ru 486 è cresciuto notevolmente, rispetto all’anno precedente (esattamente 99 donne in più rispetto al 2006); in particolare, nel 2007 sono state in tutta Italia 1070 le donne che hanno abortito con la Ru 486 e dai dati riportati dalla stampa risulta che la sola Emilia-Romagna ha registrato 563 casi (più del 52% del totale). "E’ difficile pensare" – afferma Maurizio Parma, Capogruppo Regionale della Lega Nord – "che tutte le interruzioni di gravidanza registrate nella nostra Regione siano determinate da malformazioni del feto, difficili condizioni economiche, drammi personali e/o familiari. Un aborto è per la donna una decisione estremamente difficile e dolorosa che spesso lascia anche strascichi pesanti. Ritengo pertanto che sia dovere della politica mettere in campo ogni tipo di misura atta a prevenire tale drammatica scelta e al tempo stesso informare sugli effetti di questo farmaco abortivo". Per queste ragioni il Consigliere leghista ha presentato un’interrogazione alla Giunta per sapere "se intenda valutare l’opportunità di farsi promotrice di una campagna di forte sensibilizzazione che metta le donne al corrente dei rischi, fisici e psicologici, che corrono assumendo la pillola Ru 486, se intenda attuare politiche volte al sostegno dei valori della vita, della famiglia e della maternità" ed altresì "se intenda introdurre, per medici e farmacisti, nel caso di richiesta del farmaco in questione, la cosiddetta obiezione di coscienza e specifiche linee guida che tengano conto di quanto illustrato".