Basket: l?UCP non va in vacanza, ma programma in grande il futuro

Con il tradizionale rompete le righe, martedì prossimo si concluderà ufficialmente la stagione 2007/2008 dell’UCP Radiocoop Piacenza, al suo secondo anno nel campionato nazionale di serie c1.E come ogni stagione è tempo di bilanci e di qualche riflessione. Una grande stagione per Piacenza, grazie ad una squadra di giocatori professionisti e di grande spessore umano e tecnico, guidati da un allenatore emergente, che aveva fatto tanto bene nella sua precedente esperienza a Poggio Rusco, conquistando una storica promozione in c1 e una salvezza altrettanto importante con la Truzzi Mirandola.Prima dell’aspetto tecnico e sportivo balza sicuramente all’occhio un grande risultato che questi ragazzi sono riusciti a realizzare: riuscire a portare in un palazzetto, a Piacenza, ben oltre 1500 spettatori, cosa mai accaduta per la pallacanestro piacentina.Merito di risultati, del sacrificio, del carisma e del coinvolgimento che tutti questi ragazzi hanno saputo suscitare nel pubblico, conquistando tantissimi nuovi tifosi che prima di quest’anno non conoscevano nemmeno il basket.Altro dato rilevante e non da sottovalutare è l’aspetto marketing e promozione. La società ha fatto molto in tal senso, considerando il binomio "visibilità- appassionarsi al basket": il coinvolgimento di alcuni giocatori in un programma in radio e nei servizi del telegiornale radiofonico, l’ampliamento dello spazio sugli organi di stampa (quotidiani e portali online sportivi), la trasmissione in diretta Sky (prima ed unica in Italia) di una partita e del campionato di c1 e il lancio del merchandising, che ha avuto un gran successo spinto " dall’effetto Sconochini", con richieste da tutta l’Italia, che ha coinvolto anche diversi giocatori (Meier, Coccoli, Mambretti, Rossetti, Dell’Aquila e Cavallini), che hanno trovato nuovi estimatori.Una nuova dimostrazione di professionalità e valore umano, se ce ne fosse stato il bisogno, è giunta da Mambretti e Coccoli, che si sono spesi con passione e esperienza nel settore giovanile di UCP, riscuotendo una grande risposta dai giovani, letteralmente conquistati dai due allenatori-giocatori:  ai sentimenti sono seguiti anche successi sportivi di cui la società và molto fiera. Analizzando l’aspetto sportivo, Piacenza ha disputato una ottima stagione, centrando comodamente il primo obiettivo dei play off, e fermandosi soltanto in gara 3 di semifinale nella corsa alla promozione: onore ai vincitori della Spal Correggio e un grande applauso dai 1500 tifosi piacentini ai giocatori, a coloro che sono diventati dei veri e propri beniamini.Certo un po’ di amaro in bocca rimane, per i diversi problemi con cui si è dovuto scontrare coach Marco Gabrielli, dall’infortunio di Rossetti in autunno (e con la ricaduta occorsagli), all’infortunio di Cavallini che lo ha tormentato da febbraio a fine campionato, al problema fisico di Marco Dell’Aquila, che è stato quasi inutilizzabile da fine marzo, mancando purtroppo l’appuntamento con i play off.In questo senso stoico è stato Matteo Cavallini, che ha giocato un finale di campionato strepitoso, nonostante il dolore al tallone: a denti stretti, con  grinta e cuore per un grande finale di stagione. Lo stesso discorso vale per Alessandro Mambretti, soprannominato "Rambo" dai tifosi per la tempra e il carisma della guardia milanese, che ha tenuto duro da fine dicembre , per un problema alla mano.Andrea Meier è senza ombra di dubbio il miglior playmaker del campionato ed uno dei migliori della c1 a livello nazionale: un leader silenzioso, ma che si è fatto sentire, con una classe innata.Ogni squadra ha un totem e un fratello maggiore: questo senza dubbio è stato Paolo Coccoli, che ha anche portato alla causa biancorossa tanta sostanza, diventando uno dei tre migliori rimbalzisti del campionato.Scommessa vinta dalla società con il giovane Simone Putignano, autentica rivelazione di UCP, felicità della Radiocoop per un giocatore come Roma, che potrà dire la sua nei prossimi anni, data la giovanissima età: Di Dio è nel futuro di Piacenza, Piacenza è nel futuro Di Dio, su cui si punta decisamente.Rossetti ha deliziato tutti con le sue giocate e a suon di triple, riuscendo a entrare nella storia della c1, realizzando ben 46 punti in una sola partita: non c’è bisogno di aggiungere altro.La ciliegina di Hugo Sconochini, ha infine portato un’onda di entusiasmo di squadra, in società , tra i tifosi e nell’ambiente cestistico piacentino: un giocatore di immensa bravura, un uomo di immensa grandezza e calore umano. Un onore averlo in squadra, una felicità vederlo giocare per i nostri colori con l’umiltà che fa’ giganti i grandi e la passione di un ragazzino: un compagno di squadra a cui tutti si sono legati parecchio, staff tecnico e dirigenziale compresi.La società del Presidentissimo Augusto Bottioni ha fatto tutto al massimo e in grande, grazie all’operato del General manager Luigi Stecconi, alle mosse di mercato del Direttore Sportivo Marco Tirel e al lavoro del Vice presidente Giovanni Maestri.Gli assistant coach Luigi Cesari(prima) e Gaspar Livera (poi), insieme al preparatore atletico Davide Donazzi hanno contribuito positivamente alla causa, con un ottimo apporto tecnico a coach Marco Gabrielli, "timoniere" dei biancorossi.Grazie infine, ma non per ordine di importanza, a tutti i tifosi piacentini e non, ed in primis dal capo ultras biancorosso Ennio Tribi, che grazie alla loro passione hanno messo un grande e importante mattone per il grande futuro che arriverà.E la società non è con le mani in mano, nonostante la recentissima fine del campionato, neanche un giorno di meritata pausa, ma già al lavoro per preparare una prossima grande stagione, che col sodalizio con i fratelli maggiori del Copra Nordmeccanica Volley (A1 maschile di volley) darà vita ad un progetto importante per puntare sempre più in alto, portando Piacenza ad esser sempre più ambiziosa nella pallacanestro: prestigio che spetta ad una città sportiva come quella biancorossa, ormai arrivata ai vertici nazionali in ogni disciplina. Insomma sarà un’estate tutta da seguire.Marco Scianò

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