Condannato a tre anni ed otto mesi (di cui tre anni abbonati dall’indulto) un quarantaquattrenne di Pescara riconosciuto colpevole di essersi spacciato per addetto del gas e di essersi fatto consegnare cento euro da un’anziana pensionata, per una bolletta non pagata.Assolto invece per non aver commesso il fatto quello che per l’accusa era il complice. I fatti di cui si è discusso in aula risalgono alla primavera del 2003. La persona condannata si chiama Marco Partenza, 44 anni, di Pescara. A difenderlo l’avvocato Paola Battisti. Partenza era accusato anche di un altra truffa ai danni di un anziana pensionata residente in via Nasali Rocca. In quella circostanza due individui erano entrati nella sua casa spacciandosi per tecnici del gas. Mentre uno aveva distratto la signora, l’altro aveva raggiunto la sua camera da letto impossessandosi di alcune centinaia di euro e di due orologi d’oro da polso. Da questa accusa Partenza è stato assolto. Riconosciuto invece colpevole per quanto riguarda l’accusa di aver chiesto ed ottenuto da un’anziana, residente in via Zanetti, cento euro per una bolletta del gas inesistente. Per questo fatto i soliti finti tecnici del gas, con il tentativo riuscito) di farsi consegnare denaro per una bolletta inesistente.Assolto per entrambi gli episodi, ossia per il fatto di via Nasali Rocca e per quello di via Zanetti Mario Toti, 35 anni di Chieti. A difenderlo c’era l’avvocato Patrizia Picciotti. Entrambe le vittime dei raggiri non avevano riconosciuto (grazie a foto mostrate dalla polizia) il Toti come uno dei finti tecnici del gas. Il quarantaquattrenne di Pescara era invece stato riconosciuto da una delle due vittime.Il processo ha avuto luogo davanti al giudice Giuseppe Bersani e al Pm. Antonio Rubino che aveva chiesto per i due imputati due anni e sei mesi di reclusione.